Ambiente, salute, energia, sostenibilità, digitale e fragilità sociale: sono i pilastri su cui si fondano le sei nuove piattaforme scientifiche dell’Università dell’Insubria, pensate per favorire la collaborazione multidisciplinare tra ricercatori, imprese e istituzioni. Un sistema innovativo, costruito su competenze trasversali e tecnologie all’avanguardia, per affrontare alcune tra le più urgenti sfide contemporanee.
Le piattaforme scientifiche dell’Insubria sono strutture orizzontali e flessibili, pensate per favorire l’interazione tra discipline, promuovere progetti interdisciplinari, attrarre finanziamenti competitivi e costruire ponti tra università, territorio e imprese. Uno strumento strategico per tradurre la ricerca in innovazione e risposte concrete alle trasformazioni del nostro tempo.
La piattaforma guidata dai docenti Loredano Pollegioni, Raffaello Seri, Antonio Di Guardo e Adriano Martinoli riunisce esperti di economia, biotecnologie, scienze ambientali e applicate. I principali ambiti di ricerca includono il recupero di risorse e scarti industriali, la degradazione sostenibile di plastiche e tessili, la chimica verde, la valorizzazione di biomasse e la mitigazione del cambiamento climatico. In prima linea anche lo studio dell’impatto di inquinanti emergenti come PFAS e microplastiche e delle loro ricadute su ambiente e salute.
Coordinata dai docenti Antonio Di Guardo e Giovanni Bernardini, questa piattaforma punta sullo sviluppo di materiali avanzati (per fotovoltaico, sensoristica, farmaci), tecnologie quantistiche e fotoniche, e strumenti per l’indagine biomedica. L’obiettivo è supportare la transizione ecologica e digitale, la medicina personalizzata e la sicurezza ambientale, integrando ricerca teorica e applicazioni industriali.
In un mondo sempre più connesso, l’Insubria dedica un intero polo scientifico allo studio della sicurezza digitale. I ricercatori affrontano temi cruciali come la protezione dei dati, la resilienza delle infrastrutture critiche, l’intelligenza artificiale etica e la gestione dei rischi informatici, con l’obiettivo di sviluppare strumenti concreti per imprese, enti pubblici e cittadini.
Coordinatori sono Marco Anisetti, Paolo Ciaccia, Paolo Ciuccarelli, Gabriele Costa, Silvio Crespi Reghizzi, Fabio Massacci, Nicola Mazzocca, Lorenzo Papale, Sabrina Sicari e Stefania Volpe.
Questa piattaforma, coordinata dai docenti Giovanni Bernardini, Alberto Castelli, Cristina Giaroni e Luigi Testa, si occupa delle vulnerabilità che possono emergere in ambito personale, sociale e sanitario. Riunisce competenze mediche, psicologiche, sociologiche e giuridiche per elaborare strategie di prevenzione, presa in carico e cura delle fragilità, con un’attenzione particolare a minori, anziani e persone con disabilità.
Focalizzata sulla salute e il benessere, integra le competenze di medicina, biotecnologie, farmacologia e scienze motorie per studiare nuove strategie di prevenzione e cura. Tra le aree di interesse: microbioma, invecchiamento, nutrizione, innovazione farmaceutica e medicina rigenerativa.
La potenza dei dati al servizio della ricerca e della società. Dall’analisi predittiva alle applicazioni cliniche, dalla linguistica computazionale alla finanza quantitativa, questa piattaforma sfrutta le potenzialità dell’IA per affrontare sfide complesse e promuovere decisioni basate sull’evidenza.