Mercoledì 20 agosto, all’età di 77 anni, è morto improvvisamente nella sua casa di Torino il fisico Claudio Maccone, direttore scientifico della International Academy of Astronautics (Iaa) e autorevole membro del centro di ricerca InCosmiCon (Intelligence in the Cosmic Context, www.incosmicon.net) del Dipartimento di Scienze umane e dell’innovazione per il territorio (Disuit) dell’Università dell’Insubria.
Maccone, oltre a contribuire alla progettazione delle missioni spaziali dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) all’Alenia Spazio di Torino, sua città natale, ha svolto un’attività di ricerca di altissimo livello nell’ambito della Iaa. Tra i suoi tanti contributi, ricordiamo solo i due più importanti, entrambi attualmente allo studio da parte della Nasa: la progettazione di un radiotelescopio da porre sulla faccia nascosta della Luna e quella della Missione Focal, che dovrebbe portare un telescopio nel fuoco della lente gravitazionale del Sole.
Ma soprattutto Maccone è stato uno dei più grandi scienziati del Seti, acronimo di Search for Extra-Terrestrial Intelligence, il programma dedicato alla ricerca della vita intelligente extraterrestre. Maccone è stato presidente per tre mandati, dal 2012 al 2021, del Seti Committee dalla Iaa, nonché uno dei due “padri” del Seti italiano (l’altro è Stelio Montebugnoli, anche lui membro di InCosmiCon, per decenni direttore del grande radiotelescopio dell’Inaf situato a Medicina, vicino a Bologna).
«Ho conosciuto Claudio 27 anni fa, nel 1998 - racconta il professor Paolo Musso del Disuit, direttore di InCosmiCon - proprio grazie al Seti, il grande progetto ideato da Frank Drake che ricerca possibili segnali, soprattutto radio, prodotti da altre civiltà (sempre che ce ne siano). Non è stato solo un grande scienziato, ma anche uno straordinario maestro, anzitutto per me, e per questo l’ho invitato spesso all’Insubria. Aveva (giustamente) un alto concetto di sé, ma coi giovani, a cui amava insegnare, sapeva essere di una semplicità assoluta. Per raccontare tutto quello che ha fatto ci vorrebbe un libro e in effetti i suoi contributi occupano quasi la metà del libro sulla storia del Seti Italia che ho pubblicato l’anno scorso (Ascoltando l’infinito silenzio, Mimesis 2024). Comunque, a mio avviso il più straordinario è la Missione Focal. Io e Nicolò Antonietti, il suo migliore allievo, ci stiamo ancora lavorando, ma dai calcoli fatti finora risulta che potrebbe permetterci di vedere la superficie dei pianeti extrasolari con lo stesso dettaglio con cui vediamo la Terra su Google Map a una distanza di centinaia o addirittura migliaia di anni luce: qualcosa che sembra fantascienza, eppure richiede una tecnologia appena un poco più avanzata di quella attuale, di cui potremmo disporre entro qualche decennio. Potete quindi capire quanto ci abbia onorati quando ha accettato la carica di coordinatore dell’area di ricerca di InCosmiCon su Intelligenza & Universo».
A succedere a Maccone in questa carica sarà proprio Nicolò Antonietti, che fra poco più di un mese, durante il congresso mondiale di astronautica (Iac che si terrà a Sydney dal 28 settembre al 3 ottobre 2025, sarà uno dei più giovani scienziati della storia (perfino più giovane del suo maestro Maccone) a ricevere la nomina a full member della Iaa.
Guarda il ricordo di Claudio Maccone sui siti della Iaa e del Seti Institute:
https://iaaspace.org/dr-claudio-maccone/
https://www.seti.org/news/claudio-maccone/
(Nella fotografia, Claudio Maccone parla all'Onu per sostenere la necessità di proteggere la faccia nascosta della Luna, il 10 giugno 2010 a Vienna; l'immagine è tratta dal libro Ascoltando l’infinito silenzio, Mimesis 2024, del prof. Musso)