Un investimento che funziona: oltre il 94% dei dottori di ricerca dell’Insubria lavora a un anno dal titolo secondo il Report Almalaurea 2025

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Almalaurea 2025 - dottorati
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Il consorzio Almalaurea, che ha di recente presentato il Rapporto 2025 sui laureati, propone la X edizione del Report sul profilo e sulla condizione occupazionale dei dottori di ricerca.

Sono state analizzate le performance formative di 7.008 dottori di ricerca del 2024 di 48 atenei e la condizione occupazionale di 7.218 dottori di ricerca del 2023 di 57 atenei, contattati a un anno dal conseguimento del titolo e 1.764 dottori di ricerca del 2021 di 17 atenei, contattati a tre anni dal conseguimento del titolo.

➡️ All’Insubria sono otto i dottorati di ricerca: i bandi per presentare la propria candidatura si sono chiusi il 12 luglio.

CARATTERISTICHE DEI DOTTORI DI RICERCA

I dottori di ricerca del 2024 dell'Università dell'Insubria coinvolti sono 64: l’1,6% dei dottori di ricerca ha svolto un dottorato in collaborazione con le imprese; il 13,1% dei dottori ha ottenuto un titolo congiunto o un doppio titolo. Il 36,1% dei dottori di ricerca ha conseguito il dottorato nello stesso ateneo della laurea, il 50,8% in un ateneo italiano diverso da quello di conseguimento della laurea e il 13,1% dei dottori ha ottenuto la laurea in un ateneo estero. Il 17,2% dei dottori di ricerca ha cittadinanza estera.

Gli studenti che decidono di iscriversi a un corso di dottorato hanno ottenuto, in media, buone performance nel percorso di studio precedente; il 71,7% dei dottori di ricerca, laureatisi in Italia, ha ottenuto 110 e lode nella laurea di secondo livello.
L’età media al dottorato di ricerca è pari a 32,7 anni e il 54,7% dei dottori ottiene il titolo di dottorato al massimo a 30 anni di età.

  • Motivazioni per l’iscrizione al dottorato e fruizione di finanziamenti

Aveva intenzione di iscriversi al dottorato già al momento della laurea l’80,3% dei dottori di ricerca. Tra le motivazioni ritenute decisamente importanti per l’iscrizione vi sono: il miglioramento della propria formazione culturale e scientifica (83,6%), la possibilità di svolgimento di attività di ricerca e studio in ambito accademico (62,3%) e il miglioramento delle prospettive lavorative (32,8%). La fruizione di finanziamenti per la frequenza del dottorato ha riguardato l’80,3% dei dottori di ricerca.

  • Attività svolte durante il dottorato

Tra i dottori di ricerca, il 78,7% dichiara di aver partecipato, abitualmente per almeno un anno, ad attività formative strutturate all’interno del proprio corso di dottorato.
Il 41% dei dottori di ricerca ha svolto un periodo di studio/ricerca all’estero e per il 32% di questi la durata dell’esperienza ha superato i 6 mesi. 

La soddisfazione complessiva dei dottori per l’esperienza all’estero è pari, in media, a 8,3 su una scala 1-10. Il 37,7% dei dottori dichiara di aver dedicato alla ricerca oltre 40 ore a settimana (il 14,8% ha dedicato alla ricerca più di 50 ore alla settimana) e il 73,8% dei dottori è stato coinvolto in gruppi di ricerca. Infine l’83,6% dei dottori ha realizzato almeno una pubblicazione e, tra questi, il 94,1% l’ha realizzata in inglese.

  • Valutazione del dottorato e prospettive future

Per analizzare la soddisfazione per l’esperienza di dottorato appena conclusa si è scelto di
prendere in considerazione l’opinione espressa dal complesso dei dottori in merito ad alcuni aspetti. L’acquisizione di nuove competenze e abilità specifiche ha ottenuto in media un punteggio di 8,3 su scala 1-10; l’approfondimento di contenuti teorici 7,6 e la padronanza di tecniche di ricerca 7,8.
Il 65,6% dei dottori di ricerca dichiara che, potendo tornare indietro al momento dell’iscrizione, si iscriverebbe nuovamente allo stesso corso di dottorato e nello stesso ateneo. Il 3,3% rifarebbe un altro dottorato nello stesso ateneo, il 13,1% un dottorato in un altro ateneo italiano, il 9,8% si iscriverebbe ad un dottorato all’estero e l’8,2% non si iscriverebbe più ad un dottorato.
Il 67,2% dei dottori ritiene che per il proprio settore disciplinare ci siano maggiori opportunità lavorative all’estero. Solo il 3,3% dei dottori ritiene invece di avere maggiori opportunità di affermarsi in Italia.

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LA CONDIZIONE OCCUPAZIONALE DEI DOTTORI DI RICERCA DELL'UNIVERSITÀ DELL'INSUBRIA

Il X Report sulla condizione occupazionale ha riguardato 50 dottori di ricerca del 2023
dell'Università dell'Insubria, contattati a un anno dal conseguimento del titolo.

Il tasso di occupazione è pari al 94,1%. Il tasso di disoccupazione, calcolato sulle forze lavoro ovvero su quanti sono inseriti nel mercato del lavoro, è pari al 3%.
Il 23,3% degli occupati prosegue l’attività intrapresa prima del conseguimento del dottorato, il 20% ha dichiarato di avere cambiato lavoro dopo il conseguimento del titolo; il 56,7% degli occupati si è inserito nel mercato del lavoro solo al termine del dottorato di ricerca.

  • Caratteristiche del lavoro svolto a un anno dal conseguimento del dottorato di ricerca

Tra gli occupati a un anno dal conseguimento del dottorato, il 46,9% svolge un’attività sostenuta da assegno di ricerca, il 21,9% è assunto con un contratto alle dipendenze a tempo indeterminato e il 21,9% dichiara di essere stato assunto con un contratto a tempo determinato. Il 3,1% svolge un’attività in proprio e il 6,3% può contare su una borsa post-doc, di studio o di ricerca. Lo smart working coinvolge il 37,5% degli occupati.

La retribuzione mensile netta dei dottori di ricerca è, in media, pari a 1.996 euro. Il 9,4% degli occupati svolge un lavoro part-time. Il 96,8% degli occupati svolge una professione intellettuale, scientifica e di elevata specializzazione: in particolare, il 64,5% è un ricercatore o tecnico laureato nell'università, mentre il 32,3% svolge un’altra professione intellettuale, scientifica e di elevata specializzazione. Decisamente contenute le quote di occupati che svolgono altre professioni. 

Il 66,7% ha dichiarato di svolgere attività di ricerca, in una giornata lavorativa tipo, in misura elevata, il 16,7% in misura ridotta, mentre il 16,7% ha dichiarato di non svolgere per nulla attività di ricerca.

Il 72,4% ritiene che il titolo di dottore di ricerca sia molto efficace o efficace per il lavoro svolto, il 13,8% degli occupati dichiara che il titolo è abbastanza efficace per lo svolgimento del proprio lavoro, il 13,8% ritiene che sia poco o per nulla efficace. Il 73,3% degli occupati dichiara di utilizzare in misura elevata le competenze acquisite durante il percorso di studio, il 16,7% le utilizza in misura ridotta, il 10% dichiara di non utilizzarle per nulla.

  • Caratteristiche dell’impresa in cui lavorano i dottori di ricerca a un anno dal conseguimento del titolo

Ma dove vanno a lavorare? Il 71,9% dei dottori di ricerca è occupato nel settore pubblico, il 28,1% in quello privato. Il settore dei servizi assorbe il 96,9% dei dottori di ricerca, mentre il 3,1% ha trovato impiego nel settore dell’agricoltura. Il 78,1% degli occupati dichiara di lavorare al Nord, il 3,1% al Centro, il 6,3% nel Mezzogiorno. Infine, il 12,5% lavora all’estero.

Data ultimo aggiornamento: 22 Luglio 2025