
Si è concluso con due seminari e una cerimonia di premiazione il progetto «RigeneraBene. L’uso sociale dei beni confiscati per una rigenerazione urbana», promosso dall’Università dell’Insubria attraverso il Tavolo interdipartimentale attivato dal Centro Internazionale Insubrico coordinato dalla professoressa Stefania Barile.
Realizzato in collaborazione con le Acli provinciali di Como e Varese, i Centri Enaip, Libera – area scuola e formazione di Varese, gli istituti scolastici delle due province coinvolti nella rete del progetto universitario Giovani Pensatori e numerose realtà associative del territorio, RigeneraBene ha visto la partecipazione di 331 studenti delle scuole secondarie superiori di Como e Varese.
L’obiettivo è stato quello di promuovere la cittadinanza attiva e la cultura della legalità attraverso la progettazione partecipata di nuove destinazioni d’uso per i beni confiscati alla criminalità organizzata.
Gli studenti, dopo un percorso formativo articolato in incontri, conferenze e visite a beni sottratti alle mafie, hanno elaborato quindici proposte originali per trasformare questi luoghi simbolici in spazi dedicati all’inclusione, alla solidarietà, alla formazione e alla cultura. I risultati sono stati presentati e valutati in occasione dei seminari finali, che si sono svolti venerdì 16 maggio a Como, nel chiostro di Sant’Abbondio, e venerdì 23 maggio a Varese, nell’aula magna Granero Porati.
A Como si è classificato al primo posto il progetto «Il Tratto», elaborato dagli studenti del Centro Enaip, che prevede la realizzazione di un agriturismo sociale all’interno di un bene confiscato, con l’intento di promuovere la sostenibilità ambientale, l’inclusione lavorativa e la valorizzazione delle risorse locali. Al secondo posto il Liceo Giovio con «RigeneraBene», un progetto multimediale che unisce padlet, podcast e riflessione teorica per diffondere la cultura della legalità.
A Varese ha vinto «The Black Hole», ideato dal Liceo Manzoni, che propone la trasformazione di un bene confiscato in un museo interattivo e un’escape room incentrati sulla storia della mafia, utilizzando tecnologie immersive per sensibilizzare in modo coinvolgente. Secondo classificato il Liceo Classico Cairoli, con un podcast che immagina il riuso di un bene come alloggio per studenti etiopi, in collaborazione con l’associazione Madiba, promuovendo accoglienza e dialogo interculturale.
Due progetti si sono classificati ex aequo al terzo posto: «Il gusto della vita», che prevede la creazione di un centro di accoglienza e ristorazione gestito da donne vittime di violenza, e «Vita all’Estetica!», che immagina uno spazio culturale intergenerazionale dedicato alla creatività e alla partecipazione civica.
Sono stati inoltre assegnati premi speciali per la collaborazione con le associazioni già attive nei beni confiscati, per l’attenzione alla sostenibilità ambientale e per la qualità nella comunicazione multimediale. Tra i progetti premiati, l’intitolazione della Casa del giocattolo solidale, la proposta di un impianto fotovoltaico per la Casa Arca e l’Angolo del riutilizzo al Parco Sole, presentati rispettivamente da studenti del Liceo Manzoni e dei Centri Enaip di Varese.
Il progetto RigeneraBene ha rappresentato un’occasione formativa e civile di grande valore, in cui l’università ha messo in dialogo scuola, istituzioni e società civile, favorendo l’impegno diretto delle giovani generazioni nella costruzione di una cultura della legalità e del riuso etico dei beni comuni.