Si terrà dal 16 al 30 maggio l’undicesima edizione del Festival della Luce Lake Como dal titolo «Luce e tempo: scienza, filosofia e arte», articolata in sei appuntamenti.
La luce con il suo ruolo centrale nella fisica moderna, rappresenta una realtà affascinante, ai confini dell’intuizione umana, che ci sfugge e sempre ci interroga sulla sua stessa natura e su quella dell’universo.
Filo conduttore di questa edizione del Festival è lo spazio-tempo, l’universo in cui siamo immersi e sul quale generazioni di scienziati hanno prodotto grandi teorie e modelli interpretativi, a partire dalla scienza greca e dalla scienza moderna di Galileo, Newton, Einstein, fino agli attuali modelli di unificazione delle leggi naturali.
Luce e tempo sono oggi tornati alla ribalta grazie al conferimento del Premio Nobel 2023 per la Fisica, assegnato a tre scienziati per i loro metodi sperimentali nella dimostrazione della fisica degli “attosecondi” (intervalli della durata di un trilionesimo di secondo) negli impulsi ottici, un campo che potrebbe rivoluzionare la nostra comprensione del tempo e della materia.
Il Festival nasce nel 2013 grazie all’intuizione del suo fondatore Franco Brenna ed è promosso e organizzato da Fondazione Alessandro Volta con il coordinamento scientifico del Comitato Città della Luce.
Negli ultimi anni l’organizzazione dell'evento ha coinciso con la Giornata Internazionale della Luce, che ogni anno, a partire dal 2015, viene celebrata nel mondo il 16 maggio sotto l’egida dell’Unesco con l'obiettivo di promuovere il ruolo centrale della luce e delle tecnologie fondate sulla luce nella scienza, nella cultura, nell'educazione e nello sviluppo economico sostenibile.
Anche quest’anno il Festival prenderà avvio il 16 maggio alle 20.30 nella Sala Bianca del Teatro Sociale di Como, con un incontro che si focalizzerà sulla relazione scientifica tra Tempo e Luce e della unicità del sapere inteso come integrazione tra umanesimo e scienza.
Tra i relatori il fisico Ugo Moschella del Dipartimento di Scienza e alta tecnologia, Università dell’Insubria, il genetista, fisico, grecista e filosofo Edoardo Boncinelli, l’astrofisica Patrizia Caraveo, dirigente di ricerca all’Istituto nazionale di Astrofisica e il fisico Eugenio Coccia, professore di Astronomia e Astrofisica del Gran Sasso Science Institute. Con loro dialogherà Stefano Salis, responsabile dell’inserto domenicale del Sole 24 Ore.
La serata ospiterà la seconda edizione ed il conferimento del «Premio Nazionale Giulio Giorello», intitolato al grande filosofo della scienza e matematico. Una sua citazione esprime efficacemente il concetto di interdisciplinarità del sapere: “Quando un filosofo parla del tutto o del nulla non può prescindere dai risultati dell’impresa scientifica ma dovrebbe porsi come artefice di un’analisi d’insieme”.