La ricerca bioarcheologica a Vercelli: gli esperti del Dipartimento di Biotecnologie e scienze della vita presentano le ultime scoperte del cimitero di Santa Maria Maggiore

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Ricerca Bioarcheologica
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La bioarcheologia riveste un ruolo cruciale nel rivelare dettagli della vita del passato attraverso l'analisi dei contesti funerari storici. Ed è proprio dalla stretta collaborazione tra archeologi e antropologi che nascono progetti multidisciplinari in grado di ricostruire la storia delle popolazioni del passato. Queste indagini mettono in luce aspetti bioantropologici come lo stato di salute, la dieta e lo stress occupazionale, fornendo preziose informazioni sullo stile di vita degli antichi abitanti.

Sono già passati tre anni da quando i ricercatori dell’Università dell’Insubria, insieme alla Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli, al Dipartimento di Studi umanistici dell'Università del Piemonte Orientale e all'Ufficio Diocesano per i Beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto di Vercelli, hanno avviato uno studio bioarcheologico al Cimitero di Santa Maria Maggiore di Vercelli, con il sostegno della Fondazione Crt.

Le indagini archeologiche e antropologiche finanziate hanno permesso di ottenere risultati importanti nell’ambito della ricerca bioarcheologica del territorio di Vercelli. È stato possibile, ad esempio, diagnosticare alcune patologie, comunemente diffuse e rare, e documentare la presenza di alcune procedure autoptiche del passato dai tagli individuati su diversi reperti ossei. All’interno dei progetti sono state altresì esaminate delle mummie tramite tomografia assiale computerizzata.

La conclusione del terzo anno di ricerche verrà divulgato al pubblico venerdì 17 novembre alle ore 16.30, nell'aula magna del Seminario Arcivescovile di Vercelli. L'evento, intitolato «Nuove scoperte bioarcheologiche dal cimitero di Santa Maria Maggiore a Vercelli», sarà caratterizzato dalle presentazioni dei ricercatori coinvolti nello studio bioarcheologico del sito. 

Gli argomenti spazieranno dagli studi storico-archeologici del contesto, alle analisi antropologiche dei reperti osteoarcheologici. Alla giornata prenderanno parte monsignore Stefano Bedello, il presidente della Provincia Davide Gilardino, l’architetto dell'Ufficio Diocesano per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto di Vercelli Daniele De Luca, la dottoressa Francesca Garanzini, della Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli, la professoressa Eleonora Destefanis, docente di Archeologia cristiana e medievale del Dipartimento di Studi umanistici dell'Università del Piemonte Orientale, gli antropologi del Dipartimento di Biotecnologie e scienze della vita dell'Università dell'Insubria con Marta Licata, responsabile scientifico del progetto, Roberta Fusco, assegnista di ricerca, e Arianna Vanni, borsista di ricerca, e gli studenti dei due atenei coinvolti.

La realizzazione del progetto e dell'evento di studio correlato sono stati resi possibili grazie al sostegno della Fondazione Crt. 

▶ La partecipazione è gratuita e aperta al pubblico, agli appassionati, agli interessati e agli studenti con prenotazione all'indirizzo e-mail [email protected] 

(Nella foto, da sinistra: Marta Licata, Roberta Fusco e Arianna Vanni nella cripta di Santa Maria Maggiore Vercelli)

Data ultimo aggiornamento: 14 Novembre 2023