
Il consorzio Almalaurea, che ha di recente presentato il Rapporto 2023 sui laureati, propone il VIII Report sul Profilo e sulla Condizione occupazionale dei dottori di ricerca. Sono state analizzate le performance formative di 5.007 dottori di ricerca del 2022 di 37 atenei e la condizione occupazionale di 5.442 dottori di ricerca 2021 di 45 atenei, contattati a un anno dal conseguimento del titolo.
➡️ All’Insubria sono otto i dottorati di ricerca: i bandi per presentare la propria candidatura si chiudono il 2 agosto.
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CARATTERISTICHE DEI DOTTORI DI RICERCA
I dottori di ricerca del 2022 dell'Università dell'Insubria, coinvolti sono 49: il 2,0% dei dottori di ricerca ha svolto un dottorato in collaborazione con le imprese (dottorato industriale o in alto apprendistato); il 12,2% dei dottori ha ottenuto un titolo congiunto o un titolo doppio/multiplo (joint degree o double/multiple degree). Il 36,7% dei dottori di ricerca ha conseguito il dottorato nello stesso ateneo della laurea, il 46,9% in un ateneo italiano diverso da quello di conseguimento della laurea, il 16,3% dei dottori ha ottenuto la laurea in un ateneo estero. Il 16,3% dei dottori di ricerca ha cittadinanza estera.
Gli studenti che decidono di iscriversi a un corso di dottorato hanno ottenuto, in media, buone performance nel percorso di studio precedente; il 63,4% dei dottori di ricerca, laureatisi in Italia, ha ottenuto 110 e lode nella laurea di secondo livello. L’età media al dottorato di ricerca è pari a 33,6 anni e il 46,9% dei dottori ottiene il titolo di dottorato al massimo a 30 anni di età.
- Motivazioni per l’iscrizione al dottorato e fruizione di finanziamenti
Aveva intenzione di iscriversi al dottorato già al momento della laurea l’81,6% dei dottori di ricerca. Tra le motivazioni ritenute decisamente importanti per l’iscrizione vi sono: il miglioramento della propria formazione culturale e scientifica (79,6%), la possibilità di svolgimento di attività di ricerca e studio in ambito accademico (61,2%) e il miglioramento delle prospettive lavorative (44,9%). La fruizione di finanziamenti per la frequenza del dottorato ha riguardato il 77,6 dei dottori di ricerca.
- Attività svolte durante il dottorato
Tra i dottori di ricerca, l’83,7% dichiara di aver partecipato, abitualmente per almeno un anno, ad attività formative strutturate all’interno del proprio corso di dottorato.
Il 40,8% dei dottori di ricerca ha svolto un periodo di studio/ricerca all’estero e per il 15,0% di questi la durata dell’esperienza ha superato i 6 mesi. La soddisfazione complessiva dei dottori per l’esperienza all’estero è pari, in media, a 8,6 su una scala 1-10.
Il 38,8% dei dottori dichiara di aver dedicato alla ricerca oltre 40 ore a settimana (il 4,1% ha dedicato alla ricerca più di 50 ore alla settimana) e il 75,5% dei dottori è stato coinvolto in gruppi di ricerca. Infine il 91,8% dei dottori ha realizzato almeno una pubblicazione e, tra questi, il 88,9% l’ha realizzata in inglese.
- Valutazione del dottorato e prospettive future
Per analizzare la soddisfazione per l’esperienza di dottorato appena conclusa si è scelto di prendere in considerazione l’opinione espressa dal complesso dei dottori in merito ad alcuni aspetti. L’acquisizione di nuove competenze e abilità specifiche ha ottenuto in media un punteggio di 8,5 su scala 1-10; l’approfondimento di contenuti teorici 8,1 e la padronanza di tecniche di ricerca 8,3. Il 67,3% dei dottori di ricerca dichiara che, potendo tornare indietro al momento dell’iscrizione, si iscriverebbe nuovamente allo stesso corso di dottorato e presso lo stesso ateneo. Il 6,1% si iscriverebbe a un dottorato in un altro ateneo italiano, il 18,4% ad un dottorato all’estero e l’8,2% non si iscriverebbe più ad un dottorato. Il 55,1% dei dottori ritiene che per il proprio settore disciplinare ci siano maggiori opportunità lavorative all’estero. Solo il 12,2% dei dottori ritiene invece di avere maggiori opportunità di affermarsi in Italia.
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LA CONDIZIONE OCCUPAZIONALE A UN ANNO DAL CONSEGUIMENTO DEL DOTTORATO DI RICERCA
Il VIII Report sulla Condizione occupazionale ha riguardato 67 dottori di ricerca del 2021 dell'Università dell'Insubria, contattati a un anno dal conseguimento del titolo. Il tasso di occupazione è pari al 92,0%. Il tasso di disoccupazione, calcolato sulle forze lavoro ovvero su quanti sono inseriti nel mercato del lavoro, è pari al 4,2%.
Il 37,2% degli occupati prosegue l’attività intrapresa prima del conseguimento del dottorato, il 23,3% ha dichiarato di avere cambiato lavoro dopo il conseguimento del titolo; il 39,5% degli occupati si è inserito nel mercato del lavoro solo al termine del dottorato di ricerca.
- Caratteristiche del lavoro svolto a un anno dal conseguimento del dottorato di ricerca
Tra gli occupati a un anno dal conseguimento del dottorato, il 4,3%, svolge un’attività autonoma (come libero professionista, lavoratore in proprio, imprenditore, ecc.), il 32,6% è assunto con un contratto alle dipendenze a tempo indeterminato. Il 34,8% svolge un’attività sostenuta da assegno di ricerca, l’8,7% può contare su una borsa post-doc, di studio o di ricerca e il 10,9% dichiara di essere stato assunto con un contratto a tempo determinato. L’8,7% è impegnato con altre forme di lavoro. Lo smart working coinvolge il 34,8% degli occupati.
La retribuzione mensile netta dei dottori di ricerca è, in media, pari a 1.926 euro. Nessuno degli
occupati svolge un lavoro part-time.
Il 78,0% degli occupati svolge una professione intellettuale, scientifica e di elevata specializzazione: in particolare, il 43,9% è un ricercatore o tecnico laureato nell'università mentre il 34,1% svolge un’altra professione intellettuale, scientifica e di elevata specializzazione. Decisamente contenute le quote di occupati che svolgono altre professioni. Il 58,1% ha dichiarato di svolgere attività di ricerca, in una giornata lavorativa tipo, in misura elevata, il 20,9% in misura ridotta, mentre il 20,9% ha dichiarato di non svolgere per nulla attività di ricerca.
Il 66,7% ritiene che il titolo di dottore di ricerca sia molto efficace o efficace per il lavoro svolto, il 16,7% degli occupati dichiara che il titolo è abbastanza efficace per lo svolgimento del proprio lavoro. Il 65,1% degli occupati dichiara di utilizzare in misura elevata le competenze acquisite durante il percorso di studio, il 27,9% le utilizza in misura ridotta.
- Caratteristiche dell’impresa in cui lavorano i dottori di ricerca a un anno dal conseguimento del titolo
Ma dove vanno a lavorare? Il 67,4% dei dottori di ricerca è occupato nel settore pubblico, il 26,1% in quello privato. Il settore dei servizi assorbe il 93,5% dei dottori di ricerca, mentre l’industria accoglie il 6,5% degli occupati. Il 67,4% degli occupati dichiara di lavorare al Nord, l’8,7% al Centro, nessuno nel Mezzogiorno. Infine, il 21,7% lavora all’estero.