
Il consorzio Almalaurea, che ha di recente presentato il Rapporto 2024 sui laureati, propone la IX edizione del Report sul profilo e sulla condizione occupazionale dei dottori di ricerca.
Sono state analizzate e performance formative di 6.105 dottori di ricerca del 2023 di 43 atenei e la condizione occupazionale di 6.842 dottori di ricerca del 2022 di 54 atenei, contattati a un anno dal conseguimento del titolo, e di 1.420 dottori di ricerca del 2020 di 15 atenei, contattati a tre anni dal conseguimento del titolo.
➡️ All’Insubria sono otto i dottorati di ricerca: i bandi per presentare la propria candidatura si sono chiusi l'11 e il 12 luglio.
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CARATTERISTICHE DEI DOTTORI DI RICERCA
I dottori di ricerca del 2023 dell'Università dell'Insubria coinvolti sono 50: il 6,3% ha svolto un dottorato in collaborazione con le imprese; il 14,6% dei dottori ha ottenuto un titolo congiunto o un doppio titolo; il 33,3% dei dottori di ricerca ha conseguito il dottorato nello stesso ateneo della laurea, il 45,8% in un ateneo italiano diverso da quello di conseguimento della laurea e il 18,8% dei dottori ha ottenuto la laurea in un ateneo estero. Il 20% dei dottori di ricerca ha cittadinanza estera.
Gli studenti che decidono di iscriversi a un corso di dottorato hanno ottenuto, in media, buone performance nel percorso di studio precedente: il 71,8% dei dottori di ricerca, laureatisi in Italia, ha ottenuto 110 e lode nella laurea di secondo livello.
L’età media al dottorato di ricerca è pari a 32,4 anni e il 56% dei dottori ottiene il titolo di dottorato al massimo a 30 anni di età.
- Motivazioni per l’iscrizione al dottorato e fruizione di finanziamenti
Aveva intenzione di iscriversi al dottorato già al momento della laurea il 75% dei dottori di ricerca. Tra le motivazioni ritenute decisamente importanti per l’iscrizione vi sono: il miglioramento della propria formazione culturale e scientifica (89,6%), la possibilità di svolgimento di attività di ricerca e studio in ambito accademico (66,7%) e il miglioramento delle prospettive lavorative (45,8%). La fruizione di finanziamenti per la frequenza del dottorato ha riguardato l’89,6% dei dottori di ricerca.
- Attività svolte durante il dottorato
Tra i dottori di ricerca, il 79,2% dichiara di aver partecipato, abitualmente per almeno un anno, ad attività formative strutturate all’interno del proprio corso di dottorato.
Il 47,9% dei dottori di ricerca ha svolto un periodo di studio/ricerca all’estero e per il 43,5% di questi la durata dell’esperienza ha superato i 6 mesi. La soddisfazione complessiva dei dottori per l’esperienza all’estero è pari, in media, a 8,5 su una scala 1-10.
Il 35,4% dei dottori dichiara di aver dedicato alla ricerca oltre 40 ore a settimana (il 10,4% ha dedicato alla ricerca più di 50 ore alla settimana) e l’81,3% dei dottori è stato coinvolto in gruppi di ricerca. Infine, l’83,3% dei dottori ha realizzato almeno una pubblicazione e, tra questi, il 92,5% l’ha realizzata in inglese.
- Valutazione del dottorato e prospettive future
Per analizzare la soddisfazione per l’esperienza di dottorato appena conclusa si è scelto di
prendere in considerazione l’opinione espressa dal complesso dei dottori in merito ad alcuni aspetti. L’acquisizione di nuove competenze e abilità specifiche ha ottenuto in media un punteggio di 7,9 su scala 1-10; l’approfondimento di contenuti teorici 7,5 e la padronanza di tecniche di ricerca 7,7. Il 50% dei dottori di ricerca dichiara che, potendo tornare indietro al momento dell’iscrizione, si iscriverebbe nuovamente allo stesso corso di dottorato e presso lo stesso ateneo. Il 4,2% rifarebbe un altro dottorato nello stesso ateneo, il 14,6% un dottorato in un altro ateneo italiano, il 22,9% si iscriverebbe ad un dottorato all’estero e l’8,3% non si iscriverebbe più ad un dottorato. Il 60,4% dei dottori ritiene che per il proprio settore disciplinare ci siano maggiori opportunità lavorative all’estero. Solo il 16,7% dei dottori ritiene invece di avere maggiori opportunità di affermarsi in Italia.
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LA CONDIZIONE OCCUPAZIONALE DEI DOTTORI DI RICERCA DELL'UNIVERSITÀ DELL'INSUBRIA
IX Report sulla condizione occupazionale ha riguardato 49 dottori di ricerca del 2022
dell'Università dell'Insubria, contattati a un anno dal conseguimento del titolo. Il tasso di occupazione è pari al 94,3%. Il tasso di disoccupazione, calcolato sulle forze lavoro ovvero su quanti sono inseriti nel mercato del lavoro, è nullo. Il 16,7% degli occupati prosegue l’attività intrapresa prima del conseguimento del dottorato, il 10% ha dichiarato di avere cambiato lavoro dopo il conseguimento del titolo; il 73,3% degli occupati si è inserito nel mercato del lavoro solo al termine del dottorato di ricerca.
- Caratteristiche del lavoro svolto a un anno dal conseguimento del dottorato di ricerca
Tra gli occupati a un anno dal conseguimento del dottorato, il 42,4% svolge un’attività sostenuta da assegno di ricerca, il 36,4% è assunto con un contratto alle dipendenze a tempo indeterminato e il 18,2% dichiara di essere stato assunto con un contratto a tempo determinato. Il 3% svolge un’attività in proprio, come libero professionista, lavoratore in proprio, imprenditore, e nessuno può contare su una borsa post-doc, di studio o di ricerca. Nessuno è impegnato con altre forme di lavoro. Lo smart working coinvolge il 45,5% degli occupati.
La retribuzione mensile netta dei dottori di ricerca è, in media, pari a 1.993 euro. Nessuno degli occupati svolge un lavoro part-time. Il 96,8% degli occupati svolge una professione intellettuale, scientifica e di elevata specializzazione: in particolare, il 54,8% è un ricercatore o tecnico laureato nell'università mentre il 41,9% svolge un’altra professione intellettuale, scientifica e di elevata specializzazione. Decisamente contenute le quote di occupati che svolgono altre professioni.
Il 70% ha dichiarato di svolgere attività di ricerca, in una giornata lavorativa tipo, in misura elevata, il 13,3% in misura ridotta, mentre il 16,7% ha dichiarato di non svolgere per nulla attività di ricerca.
L’84,6% ritiene che il titolo di dottore di ricerca sia molto efficace o efficace per il lavoro svolto, il 7,7% degli occupati dichiara che il titolo è abbastanza efficace per lo svolgimento del proprio lavoro, il 7,7% ritiene che sia poco o per nulla efficace. Il 76,7% degli occupati dichiara di utilizzare in misura elevata le competenze acquisite durante il percorso di studio, il 13,3% le utilizza in misura ridotta, il 10% dichiara di non utilizzarle per nulla.
- Caratteristiche dell’impresa in cui lavorano i dottori di ricerca a un anno dal conseguimento del titolo
Ma dove vanno a lavorare? Il 72,7% dei dottori di ricerca è occupato nel settore pubblico, il
24,2% in quello privato, mentre il 3% è occupato nel settore non profit. Il settore dei servizi assorbe la totalità dei dottori di ricerca. Il 72,7% degli occupati dichiara di lavorare al Nord, nessuno al Centro, nessuno nel Mezzogiorno. Infine, il 27,3% lavora all’estero.