Il 1° dicembre si è spento Vittorio Gorini, per molti anni professore ordinario di Fisica dell’Università dell’Insubria, già vicedirettore di dipartimento, membro del Collegio del dottorato in Fisica e astrofisica e punto di riferimento per la comunità scientifica e accademica.
«Il professor Gorini – commenta Michela Prest, direttrice del Dipartimento di Scienza e alta tecnologia – è stato il compagno di viaggio di tantissimi di noi, e lo era ancora: era un assiduo frequentatore del nostro Dipartimento e continuava la sua attività di ricerca. Per me, personalmente, è una notizia molto triste: Vittorio è tra le persone che mi hanno accolta qui e che hanno accompagnato i miei inizi, e non solo, in questo ateneo».
Gorini era un grande scienziato: il suo nome è tra i 44 docenti dell’Insubria inseriti tra i migliori al mondo nella classifica stilata da Stanford e pubblicata due mesi fa. Appassionato della sua materia, fino all’ultimo ha lavorato al fianco del professor Sergio Cacciatori.
La fotografia che pubblichiamo – scattata di recente nel suo ufficio a Como dal professor Stefano Serra Capizzano – lo ritrae in un momento che lui stesso aveva descritto così ai colleghi: «Questa foto mi rappresenta mentre sto annotando a margine la copia di un articolo che sto leggendo sulla fusione di due buchi neri stellari, aventi entrambi una massa più di trenta volte quella del Sole. I quali si sono fusi in un unico buco nero molto massiccio, emettendo un treno di onde gravitazionali la cui rivelazione ha permesso di ricostruire, con notevole precisione, la natura di questa fusione e le caratteristiche del prodotto finale».
I funerali si terranno venerdì 5 dicembre a Milano, alle 14.45, nella Chiesa di Sant’Eufemia in corso Italia.