Quando il pesce diventa nutraceutico: l’Università dell’Insubria guida il progetto I-Fish per un’alimentazione più sana e sostenibile

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Genciana Terova, Simona Rimoldi, Violeta Kalemi e Micaela Antonini
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Un importante riconoscimento per l’Università dell’Insubria: il gruppo di Biotecnologie animali e acquacoltura del Dipartimento di Biotecnologie e scienze della vita, coordinato dalla professoressa Genciana Terova, è risultato vincitore del progetto «I-Fish – Sistema intelligente di produzione, distribuzione e tracciabilità di alimenti funzionali a base di pesce».

Il progetto, della durata di 36 mesi, è finanziato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy con 6 milioni di euro, di cui oltre 1 milione destinato all'Insubria. L’obiettivo è ambizioso: trasformare il pesce in un vettore nutraceutico, capace di veicolare sostanze benefiche per la salute umana, rafforzando al contempo la sostenibilità della filiera ittica.

Accanto all’Ateneo, che svolge anche funzioni di coordinamento, partecipano al progetto l’Università di Ferrara e l’Università di Messina, insieme a partner industriali attivi nei settori dell’acquacoltura, della produzione di mangimi e dell’intelligenza artificiale.

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Impianto ittico

L’idea alla base di «I-Fish» è semplice ma innovativa: arricchire il pesce dall’interno, utilizzando mangimi biotecnologicamente avanzati in grado di apportare composti funzionali come omega-3 a lunga catena, antiossidanti, vitamine, peptidi bioattivi e minerali.

Il pesce, già di per sé alimento prezioso per il suo contenuto di proteine di alta qualità, vitamine A, D, E e del gruppo B, minerali come iodio, selenio e zinco, e soprattutto acidi grassi polinsaturi omega-3 (EPA e DHA), viene così ulteriormente potenziato dal punto di vista nutrizionale.

Grazie a interventi biotecnologici mirati e all’impiego di materie prime ottenute da economie circolari, il progetto punta a migliorare la qualità nutrizionale del pesce e incrementare la sostenibilità della produzione.

«I-Fish» prevede inoltre lo sviluppo di sistemi intelligenti di tracciabilità e monitoraggio basati su tecnologie digitali e intelligenza artificiale, per garantire trasparenza, sicurezza e controllo lungo tutta la filiera.

«I-Fish non è solo ricerca, ma una visione di futuro – sottolinea la professoressa Terova – in cui il cibo diventa parte attiva del benessere umano e il mare, o meglio l’acquacoltura, si conferma alleato della salute e della sostenibilità».
 

(Nella foto, da sinistra: Genciana Terova, Simona Rimoldi, Violeta Kalemi e Micaela Antonini)

Data ultimo aggiornamento: 30 Ottobre 2025