Dalla mosca soldato nera un aiuto contro l’inquinamento da plastica: la ricercatrice Ilaria Armenia ottiene un finanziamento europeo per il progetto Plastifly

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Ilaria Armenia, Gianluca Tettamanti e Flavia Marinelli
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Un importante riconoscimento europeo per l’Università dell’Insubria: la ricercatrice Ilaria Armenia è risultata vincitrice del prestigioso finanziamento Marie Skłodowska-Curie Individual Fellowship, dedicato a sostenere la carriera e l’indipendenza scientifica di giovani studiosi di talento.

Il progetto dal titolo «Plastic Degradation by Genetic Engineered Black Soldier Fly using Chitosan Nanocapsules - Plastifly» ha ottenuto un finanziamento di 194mila euro per una durata complessiva di ventiquattro mesi e sarà sviluppato all’interno del gruppo di ricerca «Insect Science & Biotechnology», coordinato dal professor Gianluca Tettamanti.

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Larve mosca soldato nere

«La gestione delle plastiche, una sfida urgente a causa della loro persistenza nell’ambiente, richiede soluzioni innovative – spiega Ilaria Armenia –. Le larve della mosca soldato nera, Black Soldier Fly, hanno già mostrato un notevole potenziale come agenti di bioconversione dei rifiuti organici, ma la loro capacità di degradare la plastica è ancora limitata. Con Plastifly intendiamo potenziarne le proprietà plasticolitiche attraverso l’ingegneria genetica, introducendo in questi insetti enzimi in grado di degradare la plastica mediante la tecnologia Crispr/Cas9 e l’impiego di nanoparticelle di chitosano».

Grazie a questo approccio innovativo Plastifly punta a sviluppare un metodo sostenibile ed ecologico per la gestione dei rifiuti plastici, riducendo la dipendenza da sostanze chimiche nocive e minimizzando l’impatto ambientale. I risultati attesi potrebbero estendersi oltre le plastiche convenzionali, aprendo la strada a nuove strategie integrate di gestione dei rifiuti.

Le attività del progetto saranno svolte al Dipartimento di Biotecnologie e scienze della vita, diretto dalla professoressa Flavia Marinelli, confermando l’impegno dell’Insubria nel sostenere i giovani ricercatori e la loro partecipazione a bandi competitivi europei, valorizzando i laboratori dell’ateneo come host institution.

«Il progetto della dottoressa Armenia – sottolinea la professoressa Flavia Marinelli – si inserisce pienamente nel filone di ricerca sulla sostenibilità che caratterizza il nostro Dipartimento, dove convergono competenze e progettualità dedicate allo sviluppo di strategie biologiche, chimiche e biotecnologiche per la conversione e la valorizzazione delle plastiche».

(Nella foto, da sinistra: Ilaria Armenia, Gianluca Tettamanti e Flavia Marinelli)

Data ultimo aggiornamento: 10 Ottobre 2025