
Anche quest’anno l’Università dell’Insubria ha partecipato all'«International Astronautical Congress – Iac», il convegno mondiale di astronautica che si è svolto a Sydney dal 29 settembre al 3 ottobre.
A rappresentare l’ateneo è stato il Centro di Ricerca InCosmiCon, fondato nel 2020 all'interno del Dipartimento di Scienze umane e dell'innovazione per il territorio, che ha preso parte ai lavori con tre relatori: il professor Paolo Musso e i membri esterni Nicolò Antonietti, fisico e informatico, e Andrea Melis, radioastronomo. Il gruppo ha contribuito con quattro delle ventitré relazioni presentate nella sessione dedicata al Search for Extra-Terrestrial Intelligence, Seti.
Il professor Musso ha presentato due interventi: una relazione orale sul suo recente volume «Ascoltando l’infinito silenzio. L’Italia e la ricerca delle civiltà extraterrestri», e un poster dedicato ai primi cinque anni di attività del Centro InCosmiCon.
Hanno inoltre partecipato, in qualità di coautori del poster, dodici docenti del Disuit tra ordinari, ricercatori e docenti a contratto, che fanno anche parte del Centro: Francesco Bertoldi, Paola Biavaschi, Francesco Cansirro Cortorillo, Francesco Di Iorio, Giulio Facchetti, Laura Facchin, Paolo Nitti, Federico Pasquaré Mariotto, Rosanna Pozzi, Andrea Spiriti, Alberto Vianelli e Alessandra Vicentini.
Durante la cena di gala della International Academy of Astronautics, Iaa, tenutasi il 28 settembre, Nicolò Antonietti è stato nominato full member a vita dell’Accademia, entrando tra i membri più giovani di sempre a ricevere questo riconoscimento, solitamente assegnato a fine carriera. Un traguardo che valorizza anche il lavoro svolto dal Centro InCosmiCon e dall’Università dell’Insubria.
«È stato un congresso di alto livello, dove abbiamo presentato lavori di notevole valore - commenta il professor Musso -. Abbiamo voluto dedicare i nostri contributi a due figure significative per il Centro: la relazione sul Seti Italia è stata in memoria di Claudio Maccone, già direttore scientifico dell'Iaa e coordinatore dell’area di ricerca di InCosmiCon sulla vita nello spazio, mentre il poster, che includeva anche i risultati delle nostre ricerche in Amazzonia, è stato dedicato a Eusebio Chineri, “saggio” del popolo Matsigenka, che ha contribuito in modo decisivo alla nascita del Centro».
Il professor Musso ha inoltre sottolineato il ruolo dell’Italia nel contesto internazionale: «Il nostro Paese si conferma tra i più attivi al mondo nel settore spaziale. Nella classifica per numero di relazioni presentate siamo quarti, dopo Stati Uniti, Australia e Cina, ma abbiamo migliorato il risultato rispetto all’edizione di Parigi 2022, superando molte grandi potenze. Sono certo che già alla prossima edizione torneremo sul podio».
Lo Iac 2026 si terrà ad Antalya, in Turchia, dove Paolo Musso è stato nominato, insieme all’americana Lori Walton, Chair della sessione «Seti & Society».
(Nella foto: il nome del Centro InCosmiCon dell’Insubria proiettato sullo schermo della International Academy of Astronautics, portato a Sydney da Nicolò Antonietti, nuovo membro a vita dell’Accademia).