
L’Università dell'Insubria è stata fra i protagonisti del 74° International Astronautical Congress (Iac), che si è celebrato a Baku, in Azerbaijan, dal 2 al 6 ottobre, grazie al Centro di ricerca Incosmicon del Disuit, diretto dal prof. Paolo Musso, che ha presentato tre relazioni per un totale di 19 coautori, 13 dei quali, tra cui i 3 main authors, appartenenti al Centro.
La prima relazione, presentata dal prof. Teófilo Vargas della prestigiosa Università di San Marcos (la più antica d’America), riguardava gli sviluppi della ricerca nel campo dell’astrobiologia in Perù, dove, grazie al suo lavoro e alla collaborazione con Incosmicon, la Facoltà di Scienze Fisiche di San Marcos sta per varare la prima Scuola di Astronomia del Perù, che si avvarrà anche dell’osservatorio astronomico da essa costruito a Cusco e inaugurato pochi mesi fa.
La seconda, presentata del prof. Musso insieme a 13 coautori peruviani, 10 dei quali dell’Università amazzonica UCSS-Nopoki, con cui l’Insubria ha recentemente firmato un’importante convenzione, era dedicata al problema della comunicazione con altre civiltà (se mai ne scopriremo) e alle indicazioni che si potrebbero ricavare in proposito dal lavoro di traduzione dei libri di testo occidentali dallo spagnolo a ben 7 diverse lingue amazzoniche che si sta svolgendo a Nopoki, sul quale è anche in preparazione un numero speciale della rivista internazionale di linguistica Expressio, diretta dal prof. Giulio Facchetti del Disuit.
La terza, infine, che aveva come autore principale Claudio Maccone, Technical Director della International Academy of Astronautics e coordinatore della sezione di Incosmicon dedicata allo spazio, riguardava la protezione della faccia nascosta della Luna dal rischio di un possibile sfruttamento commerciale che porterebbe le interferenze radio terrestri anche nell’unico luogo del Sistema Solare che finora ne era immune, compromettendo i prigetti già allo studio per installarvi un radiotelescopio capace di fare una radioastronomia di altissima qualità.
«Siamo più che soddisfatti di questo risultato, perché è il segno che il concetto di ricerca interdisciplinare che sta alla base di Incosmicon – spiega il prof. Musso – sta iniziando a funzionare. L’anno prossimo lo Iac si terrà a Milano, dal 14 al 18 ottobre: un riconoscimento più che meritato per l’Italia, che è da sempre ai primissimi posti nella corsa allo spazio. A Baku la sua area espositiva mi ha davvero impressionato: oltre ad essere (come sempre) di gran lunga la più bella, quest’anno era anche la più grande di tutte. In occasione dello Iac di Milano 2024 Incosmicon, oltre a partecipare al congresso, organizzerà alcuni eventi per il pubblico esterno, approfittando della presenza di personaggi che altrimenti sarebbe difficile far venire a Varese, come Jack Burns, capo delle missioni lunari della Nasa, che ci ha già dato la sua disponibilità. Per il momento non posso dire di più, ma una cosa posso garantirla fin d’ora: chi vorrà partecipare non si annoierà di sicuro».
Gli aggiornamenti verranno pubblicati sul sito del Centro: www.incosmicon.net
(Nella fotografia, IAC Baku 2023 - La consegna della bandiera del Congresso al prof. Erasmo Carrera, Presidente dello IAC di Milano 2024)