Valorizzare le microplastiche inquinanti con un approccio sostenibile di bioeconomia circolare: il progetto Pet2poly coordinato dal prof. Gianluca Molla

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Gianluca Molla - Lorella Izzo
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Il 5 ottobre è stato avviato il progetto biennale Pet2poly, finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca e coordinato dal professor Gianluca Molla del Dipartimento di Biotecnologie e scienze della vita, Università dell’Insubria.

L'ambizioso obiettivo del progetto consiste nel recuperare le microplastiche presenti nei fiumi e nei laghi, e nel convertire la plastica a base di polietilene tereftalato (Pet) in materiali ad alto valore aggiunto.

Le microplastiche sono particelle di dimensioni inferiori a 1 millimetro che si trovano in prodotti commerciali, o che vengono generate dalla frammentazione di pezzetti di plastica più grandi. Questi frammenti sfuggono ai normali processi di recupero e riciclo accumulandosi soprattutto negli ecosistemi acquatici, dove non solo danneggiano gli organismi che li popolano, ma entrano anche nella catena alimentare fino a raggiungere l’uomo minacciandone la salute.

Per trasformare un rifiuto nocivo in materiali ad alto valore aggiunto, il progetto Pet2poly, si avvale della collaborazione di gruppi di ricerca con diverse competenze complementari

I ricercatori dell'Istituto di Ricerca sulle acque del Cnr di Verbania guidati dalla dottoressa Rosa Zullo, metteranno a punto un processo efficiente per separare le microplastiche dalle acque di scarico degli impianti di trattamento delle acque urbani e industriali. 

Il gruppo di biochimica dell’Università dell’Insubria «the Protein Factory 2.0» produrrà un ceppo batterico in grado di convertire il microPet in vanillina che, oltre ad essere di per sé un composto ad alto valore, è il punto di partenza per la produzione sostenibile di nuovi polimeri con proprietà antimicrobiche, che verranno sintetizzati dal gruppo di Chimica dei polimeri e catalisi sostenibile, coordinato dalla professoressa Lorella Izzo del Dipartimento di Biotecnologie e scienze della vita.

I ricercatori dell’Istituto dei Polimeri compositi e biomateriali del Cnr di Pozzuoli coordinati dalla dottoressa Valentina Marturano, utilizzeranno l’acido vanillico derivato dal Pet per produrre vescicole con proprietà antimicrobiche per il rilascio controllato di molecole, come ad esempio aromi.

Il progetto Pet2poly rappresenta una via per limitare gli effetti negativi sull’ambiente e sulla salute pubblica generati dal rilascio incontrollato delle microplastiche negli ecosistemi acquatici. Le iniziative divulgative associate al progetto consentiranno inoltre una maggiore sensibilizzazione della società verso una gestione sostenibile e circolare della plastica.

 

(Nella foto, da sinistra: Gianluca Molla e Lorella Izzo)

Data ultimo aggiornamento: 05 Dicembre 2023