
È ufficialmente partito il progetto BIO-ITA-3D-SWISS, iniziativa di cooperazione transfrontaliera italo-svizzera per la realizzazione di dispositivi medici innovativi con biomateriali stampati in 3D e funzionalizzati con antimicrobici naturali. Il progetto è cofinanziato dall’Unione europea (Fondo europeo di sviluppo regionale), dallo Stato italiano (Fondo di rotazione), dalla Confederazione Elvetica e dal Canton Ticino nell’ambito del Programma di cooperazione Interreg VI-A Italia-Svizzera.
La riunione di kick-off si è svolta il 18 marzo a Gerenzano, nella sede della Fondazione Istituto Insubrico di Ricerca per la Vita (FIIRV), capofila del progetto per la parte italiana.
L’Università dell’Insubria svolgerà un ruolo centrale nelle attività di ricerca, in particolare nella caratterizzazione dei ceppi batterici impiegati nella produzione degli antimicrobici naturali, con l’obiettivo di migliorarne l’efficienza e la produttività. Un contributo chiave per lo sviluppo di nuove tecnologie in ambito biomedicale e per il contrasto alle infezioni batteriche.
Completano il partenariato italiano l’IRCCS Ospedale Galeazzi - Sant’Ambrogio (OGSA), incaricato dei test in vitro e in vivo, e la già citata FIIRV, responsabile dell’ottimizzazione del processo fermentativo e della produzione degli antimicrobici.
Sul versante svizzero, il progetto è guidato dall’Ente Ospedaliero Cantonale (EOC), affiancato da Swiss Stem Cells Biotech AG (succursale di Vacallo), che curerà la documentazione regolatoria per gli studi pre-clinici, e dal Life Sciences Competence Center (LSCC) dello Switzerland Innovation Park Ticino, a cui è affidata la disseminazione dei risultati.
BIO-ITA-3D-SWISS rappresenta un’importante occasione di sinergia scientifica tra Italia e Svizzera e una significativa opportunità di innovazione per il settore dei dispositivi medici.