Presentati all’Insubria i risultati del progetto Proben: le prospettive future sul benessere psicologico della comunità accademica

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Un’ampia partecipazione ha caratterizzato il convegno «Benessere psicologico in Ateneo: il progetto Proben all’Università dell’Insubria», che si è svolto venerdì 12 settembre nell’aula magna Granero Porati di Varese, con collegamento al Polo di via Valleggio a Como.

L’iniziativa ha presentato i risultati del progetto Proben 1 Uniben-Pi «Università per il benessere psicologico: dalla prevenzione all’intervento», nato per sostenere la popolazione studentesca attraverso azioni di prevenzione, interventi mirati, servizi innovativi e attività di supporto nei casi di maggiore disagio.

Dopo i saluti istituzionali della rettrice Maria Pierro e del direttore generale Antonio Romeo, la delegata alla Disabilità e al Benessere psicologico Camilla Callegari ha introdotto i lavori. 

«Il progetto Proben mette al centro la persona – ha dichiarato la rettrice Maria Pierro – perché la crescita culturale e professionale non può prescindere da un ambiente di studio e di lavoro sano e inclusivo. Abbiamo portato avanti numerose azioni: dall’indagine sul benessere degli studenti ai focus group per fuori sede e internazionali, dai laboratori su stereotipi e discriminazioni al potenziamento del counselling psicologico, fino ai protocolli di mindfulness e ai workshop sulle life skills. I riscontri sono stati molto positivi, tanto che ci stiamo preparando a proseguire con Proben 2 e Proben 3».

Il direttore generale Antonio Romeo ha sottolineato il valore strategico dell’iniziativa: «Il benessere non è un tema accessorio, ma la condizione necessaria per affrontare con serenità e successo gli studi universitari. Con Proben abbiamo dimostrato che il lavoro di squadra – tra docenti, personale tecnico-amministrativo, tutor e studenti – può tradursi in servizi concreti, capaci di migliorare la qualità della vita in università. Il nostro impegno è fare in modo che queste azioni non restino episodiche, ma diventino parte integrante delle politiche di Ateneo».

Il progetto, sviluppato in rete con diversi atenei coordinati dall’Università di Milano-Bicocca, si è articolato in sei linee di intervento. Tra i dati più significativi emersi dall’indagine sul benessere condotta su 8.639 studenti, spicca un quadro preoccupante: il 74% degli intervistati ha dichiarato alti livelli di malessere, un risultato paragonabile a quello registrato durante la pandemia. Una ricerca parallela ha evidenziato come stereotipi e discriminazioni, in particolare di genere e legati all’età, abbiano un impatto diretto sul disagio psicologico, rendendo necessario un cambiamento culturale interno all’Ateneo.

Un’attenzione specifica è stata rivolta agli studenti fuori sede e internazionali, coinvolti in percorsi di ascolto e co-progettazione per rafforzare le competenze di vita e migliorare l’integrazione, mentre un’altra linea di lavoro ha riguardato gli studenti con Dsa e altri Bes, con l’attivazione di un counselling specializzato che ha migliorato l’approccio allo studio. È però emersa una criticità: il 38% delle certificazioni Dsa è risultato obsoleto o di scarsa qualità, un dato che sottolinea la necessità di una più stretta collaborazione con gli enti territoriali.

Il progetto ha inoltre investito nella formazione del personale tecnico-amministrativo e dei tutor di gruppo, con 83 dipendenti formati per riconoscere situazioni di disagio e orientare gli studenti verso i servizi più adatti. Sul fronte degli interventi mirati, sono stati potenziati i servizi di counselling psicologico, che hanno registrato un significativo beneficio per chi ne ha usufruito, soprattutto nei primi anni di università. Ottimi riscontri anche per i protocolli di mindfulness, che hanno aumentato consapevolezza ed equilibrio emotivo, e per i workshop su metodo di studio, ansia e life skills, molto apprezzati dalla popolazione studentesca.

Non è mancata un’attenzione alla promozione dello sport come fattore di benessere: sebbene l’adesione alle attività sperimentali sia stata limitata, per il futuro sono previste proposte più semplici e inclusive, come pause attive durante lo studio e camminate collettive.

Il bilancio di Proben 1 è stato giudicato positivo: ha accresciuto la consapevolezza dell’Ateneo, reso i servizi più efficaci e rafforzato la rete con altri atenei e con il territorio. Con Proben 2, già finanziato, e Proben 3, in fase di definizione, l’Insubria prevede nuove azioni

La rettrice Maria Pierro ha annunciato «counselling gratuito per tutta la comunità universitaria, borse di studio per studenti con Dsa e disabilità, due sportelli antiviolenza a Varese e Como in rete con il territorio e il cambio di denominazione dell’ufficio competente, che diventerà Ufficio servizi per il benessere e il supporto psicologico».

Le conclusioni del convegno hanno messo in luce la sinergia virtuosa tra docenti, personale tecnico-amministrativo, tutor e studenti, un modello che ha colpito positivamente anche i partner esterni. L’Università dell’Insubria si conferma così un Ateneo attento e proattivo nella promozione del benessere psicologico e sociale della propria comunità.

Data ultimo aggiornamento: 15 Settembre 2025