Pierino e il lupo? All’Insubria non lasciamo indietro nessuno. Il rettore alla festa dei 25 anni

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Serata 25 anni al Teatro di Varese
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Un Teatro di Varese stracolmo ha applaudito «Pierino, Elio e il lupo» e festeggiato i 25 anni dell’Università dell’Insubria. Milleduecento posti hanno accolto il personale, i docenti e gli studenti dell’ateneo, le autorità, ma anche spettatori interessati e non legati all’Insubria, giovani, famiglie con bambini, curiosi di vedere in scena il fondatore di Elio e le Storie Tese. Una serata dunque perfettamente riuscita, simbolo reale di terza missione, ovvero del dialogo e della condivisione di valori e cultura che la comunità accademica condivide con il suo territorio, come è stato sottolineato nel breve momento istituzionale che ha preceduto lo spettacolo.

Invitati per primi sul palcoscenico, dalla brava giornalista Silvia Giovannini, il sindaco di Varese Davide Galimberti e l’assessore regionale all’università ricerca e innovazione Alessandro Fermi. Poi il magnifico rettore Angelo Tagliabue, che dopo il suo intervento ha voluto scambiare i ruoli e ha posto alcune domande al direttore di Prealpina Silvestro Pascarella e al direttore di Varese News Marco Giovannelli, chiedendo loro di raccontare come i giornali hanno visto e vedono l’Insubria.

«È un piacere e un onore essere qui – ha detto il sindaco Galimberti –, soprattutto perché quella la sfida lanciata 25 anni fa è stata vinta da Varese e Como, valorizzando il territorio. L’Università dell’Insubria è infatti una realtà profondamente radicata sul territorio, che è stata capace di farsi conoscere a livello nazionale e internazionale. Un ateneo che oggi può vantare ottimi risultati sia in termini di studenti iscritti che di grande qualità formativa, riconosciuta a livello nazionale ed internazionale. Un riconoscimento arrivato anche dal Presidente Sergio Mattarella che ha voluto inaugurare l’anno accademico qui a Varese. Un’università attenta, promettente, giovane ma che ha già raggiunto grandi risultati e che può sicuramente contribuire al rafforzamento e alla crescita delle città di Como e Varese. Buona serata e viva l’Insubria».

L’assessore Alessandro Fermi, che ha sottolineato scherzando di essere un comasco: «Grazie a Varese e al rettore. Grazie a tutti di essere presenti e vi porto i saluti del presidente della regione Lombardia Attilio Fontana. Venticinque anni di storia per un’università che nasce nel nord della Lombardia ma non nella città di Milano: una sfida ardua ma straordinariamente vinta, con 12mila studenti, tanti corsi di laurea e un grande contributo in tanti settori con una grande capacità di formare ragazzi che poi costruiscono il loro futuro. Sfida che poteva sembrare una montagna da scalare ma che poi è stata spianata. Siamo qui a fare gli auguri e a dire che dobbiamo continuare crescere e migliorarci e a essere legati al territorio. Questa è un’università che dà tanto e riceve tanto dal territorio. È una delle più importanti in Lombardia e riesce a rinnovarsi ogni anno. Grazie ai docenti, a tutto il personale dell’università e ovviamente grazie a tutti gli studenti. Buon compleanno».

Il magnifico rettore Angelo Tagliabue: «Questa serata è dedicata a tutti, perché l’ateneo è la casa di tutti, è un bene comune che va condiviso e che ci impegniamo a far crescere in dialogo con il territorio, non dimenticandoci però di formare studenti che possano andare in Europa e nel mondo. La storia di Pierino e il lupo è una favola anche per adulti, che dà insegnamenti e concetti di tolleranza. Il messaggio che vogliamo dare è che all’Insubria non lasciamo indietro nessuno».

Il direttore di Prealpina Silvestro Pascarella: «Avete parlato poco fa di inclusività, di apertura, quindi quale migliore occasione di far salire sul palco un “bustocco” (come me) a parlare dell’Insubria, che è ormai un’istituzione a Varese? Venticinque anni, rispetto ai 135 della Prealpina, sembrano pochi, ma in verità io penso che le radici e la storia siano le stesse: siamo sullo stesso territorio, ci interessa parlare, dialogare e confrontarci con questo territorio e dal confronto nasce sempre qualcosa di nuovo, qualche idea, qualche progetto e l’Università dell’Insubria è qui a dimostrare come possano essere ben realizzati. Ora è necessario da parte nostra, da parte dell’università e della città fare un passo ulteriore e dimostrare che Varese può essere davvero una città universitaria, una città degli studenti».

Marco Giovannelli, direttore di Varese News: «Un’università che aveva due mandati, didattica e ricerca, a cui è aggiunta una terza missione. I primi due mandati sono stati portati avanti in modo esemplare: l’Università è cresciuta, nella ricerca ha dato risultati incredibili perché Varese fa parlare di sé, soprattutto in campo medico, ambientale e informatico. E la sua terza missione è diventata la presenza sempre più forte e integrata sul territorio di Varese e Como. Qui a Varese con il Campus, uno spazio verde che è molto frequentato dai varesini, ma anche con le politiche si stanno portando avanti per gli studentati. Insomma, un’università che sta diventando protagonista. Il nostro ruolo deve essere quello di farla conoscere sempre più, mettendo in evidenza il valore economico ma anche sociale e culturale che porta sui territori di Varese e Como».

Al termine del momento istituzionale, si è aperto il sipario. Lo spettacolo è iniziato con un concerto dei Filarmonici di Busseto, che hanno proposto «Movie Suite» (arranged by Roberto Molinelli) di Nino Rota, Suite da «Porgy and Bess», «Americano a Parigi», «Rapsodia in Blu» di George Gershwin (arranged by Giacomo Scaramuzza) e la «Marcia» in si bemolle maggiore op.99 sempre di Prokofiev. Bravissimi i musicisti in scena: Giovanni Mareggini al flauto, Corrado Giuffredi al clarinetto, Cesare Chiacchiaretta alla fisarmonica, Giampaolo Bandini alla chitarra, Antonio Mercurio al contrabbasso e Roger Catino alle percussioni.

Tra un brano e l’altro, tutti applauditi calorosamente dal pubblico, l’attesa di Elio. Ed è arrivato l’intervallo. La star della serata è entrata in scena alla riapertura del sipario, per un secondo tempo pieno di verve e risate, ma anche ironia e riflessione, sempre con i musicisti coprotagonisti sul palco.

Elio ha esordito con tre storielle esilaranti: quella del cardellino, quella del pettirosso e quella della mucca. Poi l’opera più famosa, che dà il titolo allo spettacolo: la fiaba musicale di Sergej Prokofiev «Pierino e il lupo», raccontata nello stile unico dell’artista, con ogni personaggio accompagnato da uno strumento diverso, in un linguaggio nato per i bambini ma adatto a tutti, un’allegoria sul senso del dovere, la disobbedienza, il potere, la solidarietà e l’amicizia.

A termine un bis a sorpresa: Elio ha cantato la «Pappa al pomodoro», chiudendo con un lungo applauso la festa dell’Università dell’Insubria.

(Nella fotografia, da sinistra: il rettore Angelo Tagliabue, il direttore di Prealpina Silvestro Pascarella e quello di Varese News Marco Giovannelli, la giornalista Silvia Giovannini)

Data ultimo aggiornamento: 29 Maggio 2023