Parità di genere e conciliazione vita-lavoro: firmato a Villa Gallia il protocollo d’intesa che coinvolge anche l’Università dell’Insubria

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Si è tenuto lunedì 6 ottobre, un importante incontro che ha portato alla sottoscrizione di un protocollo d’intesa volto ad affrontare in modo congiunto due sfide cruciali della contemporaneità: la parità di genere e la conciliazione tra vita e lavoro nel mondo professionale. Due temi strettamente connessi tra loro, che richiedono un impegno condiviso da parte di istituzioni, enti e mondo produttivo.

All’incontro, ospitato a Villa Gallia, Como, hanno preso parte i rappresentanti di punta del panorama economico, sindacale e formativo del territorio insubre, tra cui l'Università dell'Insubria, Confcommercio, Confartigianato, Confindustria, l’Ufficio Scolastico Provinciale, la Compagnia delle Opere e tutte le sigle sindacali del territorio, insieme a numerosi enti e associazioni attive nel settore del lavoro.

Il protocollo d’intesa, promosso dalla Consigliera di Parità della Provincia di Como Federica Peraboni, punta alla creazione di un tavolo tecnico di lavoro e monitoraggio sulla situazione relativa alla parità di genere e alla conciliazione vita-lavoro. Tra gli obiettivi principali figurano la diffusione della conoscenza del ruolo e dell’azione della Consigliera di Parità, la promozione di eventi di sensibilizzazione e formazione su questi temi e la prevenzione delle discriminazioni di genere, con particolare attenzione alla tutela dei diritti di chi è già inserito o si appresta a entrare nel mondo del lavoro.

Hanno partecipato all'incontro la professoressa Paola Biavaschi, Delegata all'Uguaglianza di genere e alle Pari opportunità, che ha firmato il protocollo su delega della Rettrice Maria Pierro, e Anna Danesi, Consigliera di Fiducia dell’Ateneo.

«Ritengo che quello portato avanti dalla Consigliera di Parità della Provincia di Como, l’avvocata Federica Peraboni, sia un’iniziativa non solo lodevole ma anche essenziale – ha dichiarato la professoressa Paola Biavaschi –, perché unisce il territorio nella lotta agli stereotipi di genere nel mondo del lavoro e nel sostegno alle lavoratrici, giovani e meno giovani, che desiderano proteggere i propri diritti e affermare la propria dignità professionale. Favorire una reale conciliazione tra vita e lavoro significa migliorare non solo le condizioni individuali, ma anche la salute sociale ed economica del Paese».

Data ultimo aggiornamento: 07 Ottobre 2025