
Una nuova ricerca dell'Università dell'Insubria sugli effetti dell’osmolarità del liquido interstiziale sul funzionamento del sistema vascolare linfatico è stata pubblicata sulla rivista «Biology», evidenziando alcuni meccanismi molecolari che svolgono una funzione chiave nella risposta alle variazioni del microambiente interstiziale.
Il sistema linfatico svolge un ruolo di primaria importanza nel mantenimento del bilancio idrico tissutale, rimuovendo l’eccesso di fluido dall'interstizio dei tessuti: la sua compromissione provoca una condizione patologica definita linfedema, caratterizzata dall’accumulo di liquido a livello degli arti o a livello viscerale.
Lo studio pubblicato dal gruppo di Fisiologia umana del nuovo Dipartimento di Medicina e innovazione tecnologica, Dimit, evidenzia come il sistema linfatico sia in grado di rispondere ai cambiamenti del microambiente tissutale adattandone rapidamente il flusso.
«Comprendere meglio gli elementi chiave coinvolti in questo tipo di risposta - spiega il professor Andrea Moriondo che ha guidato il team di ricerca - potrebbe essere di grande supporto alla medicina traslazionale, per lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche per il trattamento e la cura delle disfunzioni linfatiche».
Lo studio evidenzia il ruolo chiave svolto dai recettori TRPV e dai canali ionici VRAC nella capacità di adattamento del sistema linfatico ad uno squilibrio osmotico, fornendo una base promettente per la comprensione del complesso funzionamento del sistema linfatico e della sua capacità di interagire con i tessuti circostanti.