Insubria presente alla 39esima spedizione italiana in Antartide coordinata dal Cnr per monitorare gli effetti del cambiamento climatico sul permafrost e sugli ecosistemi terrestri

È iniziata da pochi giorni la 39a spedizione scientifica italiana in Antartide con l’apertura della base «Mario Zucchelli» sul promontorio di Baia Terra Nova. La campagna estiva (estiva (in Antartide è estate fino a febbraio) durerà oltre 4 mesi, con il coinvolgimento di circa 130 tra ricercatori e tecnici impegnati in 31 progetti di ricerca su scienze dell’atmosfera, geologia, paleoclima, biologia, oceanografia e astronomia.   

Dal 7 novembre all'8 dicembre coordinatore scientifico per Mario Zucchelli è Nicoletta Cannone, professoressa di Botanica dell’Università dell’Insubria, Dipartimento di Scienze teoriche e applicate, alla sua ottava spedizione in Antartide. La professoressa Cannone segue inoltre le attività del Progetto Pnra «Permvegnet» con capofila l'Università dell'Insubria - responsabile scientifico professor Mauro Guglielmin -, in collaborazione con il ricercatore Stefano Ponti.

Il progetto proseguirà con il monitoraggio degli effetti del cambiamento climatico sul permafrost e sugli ecosistemi terrestri nell'area della Terra Vittoria Settentrionale per i prossimi 4 anni. La rete di monitoraggio esistente, che detiene la serie più lunga al mondo di dati relativi al permafrost e agli impatti del cambiamento climatico in Antartide, verrà così non solo mantenuta, ma ampliata coprendo oltre i 7 gradi di latitudine.

Le missioni italiane in Antartide, finanziate dal Ministero dell’Università e della Ricerca nell’ambito del Programma nazionale di ricerche in Antartide (Pnra), sono gestite dal Cnr per il coordinamento scientifico, dall’Enea per la pianificazione e l’organizzazione logistica delle attività nelle basi antartiche e dall’Istituto nazionale di Oceanografia e di Geofisica sperimentale (Ogs), per la gestione tecnica e scientifica della nave rompighiaccio Laura Bassi.