Giovedì 18 dicembre, nella sede di Busto Arsizio dell’Università dell’Insubria, si è svolta la prima sessione di laurea del corso di laurea magistrale in Biologia e sostenibilità, con una tesi da 110 e lode.
Il corso, coordinato dal professor Bruno Cerabolini, rappresenta una proposta didattica originale nel panorama accademico italiano. Nato da un percorso partecipativo, si fonda su una stretta collaborazione tra due dipartimenti dell’Ateneo – Biotecnologie e scienze della vita (Dbsv) e Scienze teoriche e applicate (Dista) – e su una forte impronta multidisciplinare, aperta anche al contributo di competenze presenti in altri ambiti dell’Università.
Questo primo ciclo ha consentito di sperimentare contenuti innovativi e nuove metodologie didattiche, raccogliendo indicazioni utili per l’evoluzione del corso in linea con le esigenze del mondo del lavoro e delle imprese, nel rispetto delle risorse biologiche e dell’ambiente.
La giornata del 18 dicembre rappresenta quindi un traguardo significativo per il corso di laurea magistrale e, più in generale, una conferma dell’impegno dell’Università dell’Insubria nella formazione di professionisti altamente qualificati sui temi della sostenibilità.
Il primo laureato, Dario Ermolli, ha conseguito il titolo con la votazione di 110 e lode discutendo una tesi dedicata all’analisi del potenziale utilizzo di specie vegetali aliene invasive nel sito contaminato SIN Caffaro di Brescia per interventi di fitorimedio e la produzione di biochar, mettendo in relazione inquinamento industriale e invasioni biologiche in un’ottica di economia circolare.