
La professoressa Barbara Pozzo, ordinaria di Diritto comparato all’Università dell’Insubria, è stata rieletta nel Council dello European Law Institute (ELI), con sede a Vienna.
L’ELI è un’organizzazione indipendente e senza scopo di lucro fondata nel 2011 con l’obiettivo di promuovere la ricerca, formulare raccomandazioni e fornire orientamenti pratici per lo sviluppo del diritto europeo. Ispirato all’esperienza dell’American Law Institute (Ali), l’European Law Institute si propone di migliorare e armonizzare il Diritto europeo in una prospettiva globale, rafforzando l’integrazione giuridica tra i Paesi dell’Unione e oltre i confini dell’Europa.
L’ELI collabora con il Parlamento europeo, la Corte di giustizia dell’Unione europea, l’Uncitral, l’Unidroit, numerose Corti supreme e costituzionali europee e diverse università e associazioni professionali.
Come rappresentante italiana nel Council, la professoressa Pozzo collabora anche l’Hub italiano dell’ELI, che ha recentemente organizzato il seminario «Il giudice e l’evoluzione del diritto privato nell’era della sostenibilità», svoltosi il 17 ottobre alla Corte di Cassazione, a Roma.
L’incontro, aperto da Maria Acierno, presidente titolare della Prima sezione civile della Corte di Cassazione, e da Gianluca Grasso, consigliere della stessa Corte, ha riunito studiosi e magistrati in una tavola rotonda, con gli interventi della professoressa Barbara Pozzo e dei docenti Carlo Angelici, Università La Sapienza di Roma, Maria Rosaria Maugeri, Università di Catania, e Raffaele Sabato, Giudice della Corte europea dei diritti dell’uomo.
Il seminario ha posto l’accento sul ruolo del diritto privato e delle Corti nella promozione della sostenibilità e nella tutela dei diritti ambientali, evidenziando come gli istituti giuridici stiano evolvendo per rispondere alle sfide del nostro tempo e garantire un equilibrio tra sviluppo, equità e protezione dell’ambiente.
«Questo riconoscimento rappresenta non solo un onore personale, ma anche un segnale importante del contributo che la ricerca e il pensiero giuridico italiani possono offrire al dibattito europeo», ha commentato la professoressa Pozzo.