
I ricordi della guerra e della violenza occupano un posto speciale nelle nostre società. Ispirano imperativi morali volti a prevenire future atrocità ea dimostrare l'importanza di sostenere la pace. Tuttavia, i ricordi di conflitti passati possono anche incitare all'odio ed essere usati per giustificare la violenza. La guerra russo-ucraina in corso, inquadrata dal Cremlino come la continuazione della crociata contro il nazismo durante la seconda guerra mondiale, offre una tragica opportunità per impegnarsi non solo con gli (ab)usi della memoria, ma anche con l'esperienza immediata di vivere e testimoniare una guerra.
Il ruolo ambiguo della memoria nel contesto dei conflitti armati solleva molteplici domande, rilevanti sia per la comunità accademica che per la società civile: in che modo gli individui e le società in Europa e nel mondo ricordano le guerre e la violenza? Quali sono le differenze nelle pratiche di memoria legate alla guerra tra le società e in che modo sono influenzate dall'ascesa delle tecnologie digitali? Quali approcci metodologici e concettuali possono essere utilizzati per studiare le memorie di guerra e le loro funzioni sociali, comprese quelle associate ai conflitti attuali come la guerra russa contro l'Ucraina?
Per rispondere a queste domande, la Winter School "How to Document the Present: Oral History and Memory of the War", organizzata dal Centro di Ricerca sulle Minoranze (CERM), diretto dal professor Daniele Brigadoi Cologna e dalla professoressa Paola Bocale, ha riunito una coorte di stimati studiosi specializzati nella ricerca che si occupa delle complesse interrelazioni tra memoria, violenza e guerra. Un ambiente transdisciplinare unico fornirà agli studenti la possibilità di apprendere diverse posizioni concettuali sulla memoria e sulla guerra, ma anche di acquisire familiarità con un'ampia gamma di approcci metodologici per studiarli, che vanno dai classici approcci qualitativi.
Oltre ad apprendere gli approcci teorici e metodologici all'avanguardia per studiare l'interrelazione tra storia orale, memoria e guerra, i partecipanti si impegneranno con le ultime ricerche sui ricordi della violenza e della guerra nel contesto dell'Ucraina. A tal fine, la scuola riunirà un gruppo di studiosi ucraini e occidentali che discuteranno i loro progetti di storia orale con i partecipanti della scuola. Oltre a fornire un'esperienza educativa unica e opportunità di networking per gli studenti, tale impegno faciliterà la riflessione critica e il dialogo che sono principi fondamentali dell'Università della Nuova Europa (UNE).
Le lezioni si terranno nella sede di Sant’Abbondio dell'Università degli Studi dell'Insubria a Como declinate in cinque giorni di seminari metodologici ed esercitazioni di ricerca di gruppo.
Jan Claas Behrends (Viadrina University / UNE), Alexander Etkind (CEU / UNE), Dina Gusejnova (LSE / UNE), Andrea Peto (CEU / UNE), Ellen Rutten (University of Amsterdam), Philipp Schmaedeke (University of Applied Sciences), Mykola Makhortykh (Università di Berna/UNE), Daniele Brigadoi Cologna (Università dell'Insubria), Paola Bocale (Università dell'Insubria), Aleksandra Urman (Università di Zurigo), Luciano Mecacci (Academia Europaea).
Il corpo docente della scuola è composto da 12 studiosi con diversi background disciplinari e che lavorano in diverse parti d'Europa, tra cui Alexander Etkind (Central European University), Paola Bocale (Università dell’Insubria), Elizaveta Gaufman (University of Groningen), Svitlana Teluha (Karazin Kharkiv National University) e Mykola Makhortykh (Università di Berna).