
Giovedì 5 giugno, alle 16.30, l’Università dell’Insubria invita all'incontro dal titolo «Guido Morselli e il mondo dei giornali», ospitato al Castello di Masnago e organizzato da studentesse e studenti del corso di laurea triennale in Scienze della Comunicazione.
L'evento è promosso dal Dipartimento di Scienze umane e dell’innovazione per il territorio e dal Centro Storie locali di ateneo, per il progetto «MoOnlife-Morselli onlife» della professoressa Elena Valentina Maiolini, con il patrocinio del Comune di Varese.
Perché Morselli e i giornali? Già da bambino lo scrittore dimostrò una forte curiosità intellettuale, unita a un carattere vivace e a tratti scontroso: spesso lasciato solo, iniziò prestissimo a leggere i giornali, e a dedicarsi all’ascolto di sé, all’osservazione del mondo. Ne risultò una precoce ricerca sul senso dell’esistenza, e il progetto (a soli otto anni) di una autobiografia intitolata La mia vita.
Nell’adolescenza, solitaria e dedicata allo studio, Guido Morselli rivelò intelligenza e spirito di ribellione, ma anche grande sensibilità, in cui si incidono le perdite premature della madre e della sorella. Lettore esigente e inquieto, lavorò moltissimo per dare basi solide alla propria vocazione alla scrittura: leggere equivaleva per lui a stabilire un rapporto con gli altri, e scrivere, a far conoscere il proprio pensiero. Non sarà un caso che vari protagonisti della sua prosa narrativa siano scrittori, eventualmente giornalisti: il deputato Ferrarini del romanzo Il comunista, il prete di Roma senza Papa, il padre di Un dramma borghese.
La penna di Morselli è capace di trattare argomenti disparati, dall’attualità alla fantasia, con uno stile assolutamente personale: asciutto e ironico, capace di densità e di sintesi, dal taglio decisamente giornalistico, ossia brillante, ben ritmato e conciso. La sintassi scarna, l’uso di frasi nominali, la tendenza alla paratassi, il ritmo, realizzano una sintesi espressiva originale, e che dovette dare soddisfazione e gusto allo stesso Morselli, innanzitutto, oltre ai lettori (pochi) che ebbe in vita.
Di questo tratterà l'incontro del 5 giugno al Castello di Masnago.
Si può forse sbirciare nella consapevolezza che ebbe, di questa sua arte espressiva, attraverso il protagonista di Un drammaborghese, corrispondente estero per un giornale misterioso in cui si riconosce il «Corriere della Sera», il quale, tra le pareti della stanza d’albergo di Lugano nella quale è ritirato, detta, spedisce e rilegge i propri articoli, comunicatore solitario e brillante: «Mi sono guardato e riguardato la mia colonnina con la compiacenza candida del ragazzo a cui è stato stampato il primo articolo. Bene. Ogni cosa buona espande in noi la vita e ci dischiude una veduta nuova sulle altre cose».
Fonti:
- Guido Morselli: immagini di una vita, a cura di Valentina Fortichiari, con uno scritto di Giuseppe Pontiggia, Milano, Rizzoli, 2001.
- Guido Morselli, Un dramma borghese, Milano, Adelphi, 1978, p. 92.
- Morselli, Guido, voce di Valentina Fortichiari per il Dizionario biografico dell’Enciclopedia Treccani