Convegno Insubria–Asst Sette Laghi: prevenzione, diagnosi e cura dei disturbi della nutrizione dall’adolescenza all’età adulta

Quando:
, 8.30 - 17.30
Argomento: Didattica e formazione, Ricerca e innovazione
Destinatari: Laureati
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, l'équipe degli ambulatori DNA, guidata dalla Prof.ssa Camilla Callegari

Mercoledì 17 settembre, alle ore 8.30, l’Aula Magna Granero-Porati dell’Università degli Studi dell’Insubria a Varese ospita il convegno dal titolo «Intercettazione precoce, diagnosi e trattamento dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione: dall’età di transizione all’età adulta – Transitional care», organizzato sotto la responsabilità scientifica della professoressa Camilla Callegari, delegata della rettrice per la Disabilità e il Benessere psicologico e direttrice del Dipartimento di Salute mentale e dipendenze di Asst Sette Laghi.

Il convegno è dedicato all’intercettazione precoce, alla diagnosi e alla continuità delle cure, con particolare attenzione al delicato passaggio dall’età adolescenziale a quella adulta.

Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, i Disturbi della nutrizione e dell’alimentazione, Dna, rappresentano una delle principali cause di disabilità: in Italia si stima che ne soffrano oltre 3 milioni di persone, circa il 5% della popolazione. La pandemia ha determinato un aumento del 30% dei casi, con un picco tra i giovanissimi. L’obiettivo del convegno è approfondire i contributi della ricerca scientifica internazionale, confrontare esperienze cliniche e presentare percorsi terapeutici innovativi.

L’evento è gratuito e rivolto a medici, psicologi, infermieri, educatori professionali, assistenti sociali, dietisti, studenti e specializzandi. I posti disponibili sono 140. È stato richiesto l’accreditamento ECM/CPD da parte di Regione Lombardia e l’accreditamento al CROAS Lombardia per gli assistenti sociali. 

Un’occasione di confronto, formazione e aggiornamento che sottolinea l’importanza della prevenzione, della tempestività nella diagnosi e della continuità delle cure, fattori essenziali per migliorare la prognosi e la qualità della vita dei pazienti.

(Nella foto, l'équipe degli ambulatori Dna, guidata dalla professoressa Camilla Callegari)

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