All’Università dell’Insubria torna con la sua terza edizione la rassegna «CineScience», tre proiezioni di film a sfondo scientifico e sociale, con la presenza di esperti del settore che a fine serata risponderanno a domande e curiosità del pubblico.
La rassegna ad ingresso gratuito e ospitata in Villa Calcaterra, in via Magenta 70 a Busto Arsizio, è stata messa a punto dal Centro di ricerca in Neuroscienze diretto da Lia Forti, del Dipartimento di Biotecnologie e scienze della vita, con la collaborazione dell’Istituto cinematografico Michelangelo Antonioni, dell'Assessorato alla cultura del Comune di Busto Arsizio, e per la prima volta anche della Notte Europea delle Ricercatrici e dei Ricercatori.
Referenti:
Lia Forti, direttrice del Centro di ricerca in Neuroscienze, Dipartimento di Biotecnologie e scienze della vita ([email protected])
Tiziana Alberio, Dipartimento di Scienza e alta tecnologia ([email protected])
Tiziana Rubino, Dipartimento di Biotecnologie e scienze della vita ([email protected])
PROGRAMMA
- Mercoledì 25 settembre, alle 20.45
«Si può fare», di Giulio Manfredonia (Italia, 2008, 111 min)
Una commedia delicata sull’esperienza delle cooperative sociali, che dopo la “legge Basaglia” a fine anni’80 hanno sostituito i manicomi nel tentativo di “restituire vita” a chi prima veniva nascosto negli ospedali.
▶ Introduzione di Thomas Emmenegger, psichiatra e psicoterapeuta, e presidente dell’impresa sociale e culturale Olinda.
- Giovedì 26 settembre, alle 20.45
«Philadelphia», di Jonathan Demme (Usa, 1993, 120 min)
Un film ormai classico, potente e drammatico, che ha contribuito profondamente a scalzare pregiudizi e intolleranza verso gli omosessuali e i malati di AIDS.
▶ Introduzione di Daniela Dalla Gasperina, professoressa associata di Malattie infettive, Dipartimento di Medicina e innovazione tecnologica, Università dell'Insubria.
- Venerdì 27 settembre, alle 20.45
«Il diritto di contare», di Theodore Melfi, (Usa, 2017, 127 min)
Nell’America dei primi anni ‘60, tre scienziate afroamericane impegnate nei programmi spaziali della NASA si fanno largo con coraggio tra discriminazioni razziali e di genere.
▶ Introduzione di Barbara Pozzo, professoressa ordinaria di Diritto comparato, Dipartimento di Diritto economia e culture, Università dell'Insubria e Cattedra Unesco per l’Uguaglianza di genere e i diritti delle donne.