
Nella società odierna un numero sempre maggiore di casi giudiziari penali è deciso facendo riferimento a conoscenze scientifiche utilizzate allo scopo di ricostruire la realtà fattuale sulla base di rilievi sperimentali e misurazioni (la c.d. prova scientifica), i cui risultati assumono un peso determinante nelle decisioni adottate.
La valenza sempre più rilevante che le prove scientifiche stanno acquisendo nel contesto giudiziario si accompagna, com’è noto, ad una crescente fiducia da parte degli operatori giudiziari verso le informazioni ottenute con metodi scientifici di analisi.
In questo contesto, il progetto - dal carattere fortemente interdisciplinare - si propone di introdurre i concetti tipici della metrologia nel processo penale, in modo da garantire il migliore approccio possibile alla utilizzazione e valutazione della cd. prova scientifica. La metrologia è infatti, per sua stessa natura, la scienza ideale per offrire gli strumenti atti ad evitare i suddetti equivoci, aiutando sia gli specialisti sia i soggetti non tecnici a gestire l’incertezza che caratterizza qualsiasi misurazione.
Dal progetto (di rilevante impatto sociale/istituzionale) ci si attende anzitutto la creazione e la diffusione di una nuova cultura probatoria basata sul “dubbio metodico”, essenziale per prevenire bias cognitivi ed errori giudiziari, nonché l’elaborazione di un lessico comune per giuristi ed esperti, atto a favorire la comprensione reciproca, e infine la promozione di una specifica conoscenza dei limiti intrinseci di validità della prova scientifica ("validity in principle, and validity as applied" secondo i principi della metrologia).
Di seguito il link del sito internet ufficiale del progetto, sviluppata dal PI (Uni Trento): https://www.giurisprudenza.unitn.it/4642/prin-2022