Varese Archeofilm: Festival internazionale del cinema di archeologia arte ambiente etnologia

Quando:
Dal al , 20.30 - 23.00
Argomento: Territorio Insubria
Destinatari: Futuri studenti, Studenti, Laureati, Enti e imprese, Personale
Immagine evento
Immagine
Archeofilm 2023

Si rinnova l’appuntamento con il Festival internazionale del cinema di archeologia, arte, ambiente, etnologia, «Varese ArcheoFilm», giunto alla sua sesta edizione, in programma dal 6 al 9 settembre, alla Sala Montanari di via dei Bersaglieri a Varese.

La serata finale di sabato 9 settembre, insieme alle premiazioni, ospiterà le proiezioni fuori concorso sulle missioni dei fratelli Angelo e Alfredo Castiglioni, etnologi e archeologi a cui è intitolato il museo sito nel parco di Villa Toeplitz. Quest’anno il festival sarà condotto da Giulia Pruneti.

Orario proiezioni: 20.30

Mercoledì 6 settembre

  • “La vera storia dei pirati” (Francia, Stéphane Bégoin). Pirati! Hollywood ha alimentato la nostra immaginazione e li ha trasformati in icone popolari. Ma chi erano questi uomini nella vita reale e come sono diventati così temuti? Al di là della letteratura e della fantasia, la ricerca del team di archeologi ci rivela chi erano veramente questi avventurieri senza paura e questi padroni del mare.
  • Incontro/intervista con Katia Visconti, professore associato, presidente del CdS in Storia e storie del mondo contemporaneo – Università degli Studi dell’Insubria
  • “L’anello di Grace” (Italia, Dario Prosperini). Era il 1902 quando la famiglia Vannozzi decise di ampliare la propria casa colonica a Monteleone di Spoleto. Durante i lavori, a oltre 1000 metri di altitudine, venne alla luce il “carro d’oro”, una biga etrusca unica al mondo su cui era raffigurato il ciclo completo della vita dell’eroe omerico Achille. Ma poco dopo il reperto sparì misteriosamente. A nulla valsero le indagini di carabinieri, prefetti e alti funzionari del ministero: la biga riapparve nel 1903 in una teca del Metropolitan Museum di New York.

Giovedì 7 settembre

  • “Al tempo dei dinosauri” (Francia-Giappone, Pascal Cuissot in collaborazione con Yusuke Matsufune e Kazuki Ueda). Negli ultimi vent’anni la scoperta di nuove specie di dinosauri e rettili marini ha cambiato il panorama paleontologico. Il pubblico imparerà, in un viaggio attraverso il pianeta, a conoscere comportamenti e caratteristiche precedentemente inaspettati. Un racconto affascinante e immagini realistiche danno vita a un documentario coinvolgente e spettacolare. Una visione elettrizzante, ben lontana tuttavia dal mondo di Jurassic Park.
  • Incontro/intervista con Silvio C. Renesto, professore di paleontologia dell’Università degli Studi dell’Insubria, editore associato della Rivista Italiana di Paleontologia e Stratigrafia e membro del comitato scientifico transnazionale Unesco per il sito del Monte San Giorgio.
  • “Jurassic Cash” (Francia, Xavier Lefebvre). Alcune persone collezionano opere d’arte, altre dinosauri. Un hobby controverso e, soprattutto, una forma di speculazione che può portare a una “corsa alle ossa” senza regole. Paleontologi e musei di tutto il mondo, già privati delle loro materie di studio, sono talvolta costretti a sollecitare questi nuovi mecenati. “Jurassic Cash” è un documentario sul nuovo pericoloso business dei fossili di dinosauro.

Venerdì 8 settembre

  • “Mamody, l’ultimo scavatore di baobab” (Francia, Cyrille Cornu). L’altopiano di Mahafaly, nel sud-ovest del Madagascar, è una terra estremamente arida. Qui le piogge cadono solo poche volte all’anno. In queste condizioni di vita molto difficili, gli abitanti del piccolo villaggio di Ampotaka hanno trovato una soluzione unica per immagazzinare l’acqua.
  • “Water is life” (Turchia, Anıl Gök). L’incredibile storia di persone che portano acqua, l’ancora di salvezza, ai pesci che cercano di sopravvivere in un lago prosciugato della Turchia.
  • Incontro/intervista con Camilla Galli, climatologa del Centro Geofisico Prealpino di Varese
  • “Tsunami, una minaccia globale” (Francia, Pascal Guérin). Utilizzando tecnologie all’avanguardia, video amatoriali, Cgi e ricostruzioni dei disastri del passato, il documentario rivela i complessi meccanismi degli tsunami, nel tentativo di prevedere quelli futuri. Grazie agli studi eseguiti a Palu, in Indonesia – teatro di un violento e insolito tsunami – l’équipe scientifica di “cacciatori di tsunami” cerca di ricostruire cosa ha causato un disastro così violento e mortale. Il lavoro contro il tempo di questo team di esperti mondiali ci immerge negli scenari spettacolari, e allo stesso tempo minacciosi, di un prossimo futuro.

Sabato 9 settembre

  • “Dall’acqua all’acqua” (Italia, Angelo e Alfredo Castiglioni). Cronaca della missione del 1977 effettuata dai fratelli Castiglioni attraverso il deserto del Sahara per aprire una nuova pista di 2.500 chilometri da Gao (Mali) a N’guigmi (Niger) per congiungere il fiume Niger con il lago Ciad. Un viaggio “dall’acqua all’acqua” attraverso una zona, allora, ancora in buona parte inesplorata. In quegli anni, quando non esistevano ancora i Gps, tracciare una rotta direttissima da ovest a est attraverso il deserto era una vera e propria impresa ma significava dare l’avvio a comunicazioni e commerci regolari tra i due Paesi. Lungo il percorso la spedizione entra in contatto con comunità Tuareg isolate, scopre giacimenti fossiliferi, ritrova numerosi graffiti preistorici e si imbatte in una carovana morta di sete.
  • Incontro/intervista con Luigi Balbo, esploratore e fotografo, Barbara Cermesoni, archeologa e conservatrice museale ai Musei Civici di Varese, e Serena Massa, archeologa, docente dell’Università Cattolica, responsabile degli scavi archeologici di Adulis in Eritrea.
  • Premiazioni: Premio “Città di Varese” al film più gradito al pubblico e Premio “Alfredo e Angelo Castiglioni” della giuria tecnica.
  • “Dall’Egitto faraonico all’Africa di oggi” (Italia, Alfredo e Angelo Castiglioni). Nei templi, nelle tombe e nelle mastabe degli antichi Egizi si trovano numerose testimonianze che rappresentano la quotidianità di questa civiltà del passato. La documentazione realizzata dai fratelli Castiglioni in oltre trent’anni di ricerche etno-antropologiche sul campo ha permesso di mettere a confronto le raffigurazioni dei monumenti faraonici con momenti di vita di alcune popolazioni africane rimaste, fino a pochi decenni fa, immutate nel tempo. Una documentazione di notevole valore didattico e scientifico.