Addio a Louis Nirenberg. Il ricordo di Daniele Cassani

27 Gennaio 2020
Louis Nirenberg

Louis Nirenberg si è spento ieri a New York, avrebbe compiuto 95 anni il 28 Febbraio. Una grande perdita per la “famiglia” di matematici, come abitualmente amava rivolgersi, che ha perso uno dei padri fondatori della moderna teoria delle equazioni alle derivate parziali e un punto di riferimento per la Matematica e la Scienza, tutta la sua vita.

Di seguito il ricordo di Daniele Cassani, direttore della Riemann International School of Mathematics:

«Louis ha amato molto l’Italia, fin dagli anni cinquanta e in particolare Roma che conosceva bene (ricordo quando una volta avvisò un taxista di un senso unico vicino al portico d’Ottavia). Recentemente instaurò un legame speciale con Varese e l’Università degli Studi dell’Insubria fin dal suo arrivo, quando la sera per caso incontrò al ristorante l’allora sindaco e il magnifico rettore, un presagio dei tempi a venire. Infatti, dopo essere stato costretto alla sedia a rotelle, il suo grande rammarico era di non poter più affrontare lunghi viaggi, sentendosi privato di una parte importante della sua vita: viaggiare e incontrare colleghi e studenti, i suoi amici.

Nel 2014 insieme ad un gruppo di amici riuscimmo a convincerlo a tentare e accettò di venire a Varese in occasione di un workshop in suo onore per l’apertura della Riemann International School of Mathematics presso l’Università dell’Insubria nella sede di villa Toeplitz - Varese. Quel viaggio, mi disse poi in più occasioni, gli cambiò la vita e riprese infatti a viaggiare, l’anno successivo a Oslo per ricevere, insieme a John Nash, il prestigioso premio Abel, l’ultimo di una lunga serie. Ritornò poi in Italia più volte tra Roma, Pisa, Perugia e ancora a Varese nel luglio 2017: come recentemente ricordava, fu il momento più bello prima dell’aggravarsi della malattia, a cui seguirono alti e bassi. Quello fu l’ultimo viaggio.

Anche se rassegnato a non viaggiare più e con la vista compromessa, manteneva contatti con tutto il mondo via email, non amando troppo le lunghe telefonate, dando consigli, preziosi suggerimenti e riferimenti bibliografici oltre a condividere i suoi molti interessi al di fuori della matematica tra arte, musica, cinema e buona cucina. Nonostante l’età avanzata non si esimeva dal dare il suo contributo con grande impegno e coraggio, come recentemente mostrato nell’accettare di far parte del Riemann Prize committee ed animando i lavori con grande operosità e saggezza oltre a scusarsi perché avrebbe voluto fare di più. Louis aveva un grande senso dell’umorismo, sempre misurato alla situazione, un profondo rispetto dell’Uomo e della Scienza: diceva sempre che non riusciva a resistere a raccontare barzellette e a fare matematica.

Anche nei momenti per lui difficili era capace di aprire le conversazioni interessandosi prima degli altri. A più generazioni ha insegnato un modo di fare matematica che rimarrà nella storia attraverso il suo lavoro monumentale ma credo altrettanto importante sia ricordare la figura dell’uomo speciale che è stato e che serva da esempio alle nuove generazioni a volte distratte da aspetti meno significativi della ricerca. Alla domanda se fosse religioso era solito rispondere che più di una volta gli capitò di avere una buona idea matematica stando seduto in una chiesa…questo modo rispettoso e allo stesso tempo significativo di reagire alle circostanze era un tratto distintivo di Louis e forse un insegnamento per tutti. Goodbye Louis!».                                                                                                    

Ultima modifica: Martedì, 11 Luglio, 2023 - 18:14