Etica e ricerca

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etica ricerca

L’Università si ispira ai principi e ai valori riconosciuti dalla Costituzione della Repubblica Italiana, dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea e dagli altri atti e convenzioni internazionali sui diritti umani (...) L’Università si impegna a realizzare l’integrità nella ricerca, intesa come il rispetto e la piena attuazione dell’insieme dei principi e dei valori etici e deontologici e degli standard professionali sui quali si fonda la condotta responsabile e diligente di chi progetta, svolge, finanzia e valuta la ricerca scientifica, nonché (...), della politica europea della Responsible Research and Innovation (RRI), della Carta europea dei ricercatori (...)

(estratto dal Codice Etico di Ateneo)

I progetti di ricerca e l'etica

La percezione di un adeguato rigore etico nella ricerca scientifica contribuisce a promuovere e consolidare il consenso pubblico nei confronti della ricerca scientifica. I finanziatori, pubblici e privati, sono orientati a sostenere o contribuire economicamente ad una ricerca nella quale possano riporre fiducia e che siano in grado di percepire come responsabile, di qualità e integra sotto ogni aspetto. Sempre più enti finanziatori, infatti, dalla Commissione Europea alle fondazioni private, richiedono al ricercatore, già in fase di presentazione della domanda di finanziamento, di dimostrare di essere in grado di trattare in maniera corretta e responsabile le implicazioni etiche e l’impatto della propria ricerca: dalla sperimentazione clinica, all’ambiente, al consenso informato ai pazienti, alla tutela degli animali coinvolti, alla gestione dei dati. 

È disponibile on line anche una guida operativa alla compilazione della check list etica elaborata dalla Commissione Europea ed obbligatoria in tutti i bandi del programma Horizon 2020. Se ne consiglia la lettura anche per progetti di ricerca da presentare ad altri enti finanziatori.

Sperimentazione Clinica: Il Codice Etico del nostro Ateneo prevede espressamente che “nella ricerca sull’essere umano il bene della persona, e in particolar modo del malato, deve sempre essere prioritario rispetto ad ogni altra istanza. Ogni protocollo di ricerca può essere realizzato solamente previo parere favorevole del Comitato Etico competente. (…)”.  Il principale Comitato Etico di riferimento per i nostri ricercatori di area medica è il Comitato Etico Provinciale di Varese, il quale valuta, autorizza e monitora tutti i progetti di ricerca che coinvolgono pazienti, strutture sanitarie e ASST della provincia di Varese.

Per approfondimenti su composizione, procedure e calendario sedute del Comitato, si rimanda alla pagina dedicata

​Etica Clinica: un valido supporto consulenziale ai ricercatori può essere fornito già in fase di presentazione del progetto ad un ente finanziatore o anche successivamente in fase autorizzatoria al Comitato Etico Provinciale. L’etica clinica interviene inoltre ogni qual volta si manifesta la necessità di affiancare pazienti, familiari, tutori, operatori sanitari o altre persone coinvolte nell’assistenza, in ordine a incertezze o conflitti tra valori che emergono nella pratica clinica, oltre che nella proposta di specifici percorsi formativi rivolti a giovani ricercatori e a tutti i professionisti sanitari. 

Protezione dei Dati Personali

Benessere animale e ricerca

Il nostro Ateneo si impegna a valutare, dal punto di vista etico e scientifico, le condizioni e le modalità di impiego degli animali a scopo di ricerca nell'ambito delle strutture dell'Ateneo e a promuovere iniziative rivolte alla formazione dei ricercatori impegnati in questa tipologia di sperimentazione. A tal fine ha istituito l'Organismo Preposto al Benessere degli Animali (OPBA). Rientrano tra le sue finalità:

  • la promozione del rispetto e della protezione degli animali;
  • la tutela degli animali utilizzati a fini sperimentali o ad altri fini scientifici nell’ambito delle attività istituzionali dell’Ateneo;
  • il rispetto, la tutela e la conservazione dell’ambiente;
  • la libertà e la promozione della scienza.

In adempimento alla normativa di legge (Decreto legislativo 4 marzo 2014, n. 26) l’Organismo esamina i progetti di ricerca che implicano l'utilizzo di animali (vai alla pagina Intranet  “Come presentare una richiesta di parere”). L’acquisizione di un suo parere favorevole è indispensabile per l’invio dei progetti al Ministero della Salute, autorità competente, che rilascia apposita autorizzazione dopo una valutazione che comporta l’acquisizione del parere tecnico-scientifico dell’Istituto Superiore di Sanità.

Le strutture di stabulazione dell'Ateneo ospitano gli animali per i quali è stata ottenuta autorizzazione ministeriale alla sperimentazione.

FAQ

I requisiti essenziali di un progetto di ricerca che preveda nelle procedure l’utilizzo di animali a fini scientifici ed educativi sono stabiliti dal D.lgs 26/2014. Per procedura si intende qualsiasi uso, invasivo o non invasivo, di un animale ai fini sperimentali o ad altri fini scientifici dal risultato noto o ignoto, o ai fini educativi, che possa causare all'animale un livello di dolore, sofferenza, distress danno prolungato equivalente o superiore a quello provocato dall'inserimento di un ago secondo le buone prassi veterinarie. Ciò include qualsiasi azione che intende o può determinare la nascita o la schiusa di un animale o la creazione e il mantenimento di una linea di animali geneticamente modificata con fenotipo sofferente in queste condizioni. È esclusa dalla definizione la soppressione di animali con il solo fine di impiegarne gli organi o i tessuti. Per progetto si intende invece un programma di lavoro con un preciso obiettivo scientifico che prevede il ricorso a una o più procedure, a partire dalla preparazione della prima procedura fino a quando non occorrono ulteriori interventi o osservazioni ai fini del progetto in corso.

Le procedure possono essere eseguite unicamente per:

  1. Ricerca di base;
  2. Ricerca applicata o traslazionale che persegue uno dei seguenti scopi:
    a. profilassi, prevenzione, diagnosi o cura delle malattie, del cattivo stato di salute o di altre anomalie o dei loro effetti sugli esseri umani, sugli animali o sulle piante;
    b. valutazione, rilevazione, controllo o modificazioni delle condizioni fisiologiche negli esseri umani, negli animali o nelle piante;
    c. benessere degli animali e miglioramento delle condizioni di produzione per gli animali allevati a fini zootecnici;
  3. Realizzazione di uno degli scopi di cui alla lettera b) nell'ambito dello sviluppo, della produzione o delle prove di qualità, di efficacia e di innocuità dei farmaci, dei prodotti alimentari, dei mangimi e di altre sostanze o prodotti;
  4. Protezione dell’ambiente naturale, nell’interesse della salute o del benessere degli esseri umani o degli animali;
  5. Ricerca finalizzata alla conservazione delle specie;
  6. Insegnamento superiore o formazione ai fini dell'acquisizione, del mantenimento o del miglioramento di competenze professionali;
  7. Indagini medico-legali.

Per maggiori informazioni si veda la pagina “Requisiti e iter autorizzativo” del Ministero della Salute