Tre anni senza Alessandro Bianchi: le prime attività del progetto Into the whites sostenuto dagli amici

30 Giugno 2022
Alessandro Bianchi "Whites"

Il 2 luglio 2019 Alessandro Bianchi, impiegato del nostro ateneo che per i colleghi era semplicemente «Whites», si è congedato dalla vita a soli 46 anni. A lui è dedicata un’opera d’arte installata nel 2021 nell’area esterna del Rettorato, sotto il Faggio Banano, come lo chiamava lui: è «Traguardando verso Ovest: libertà» di Angelo Zilio e rappresenta un piccolo uomo coraggioso a cavallo di un mondo rotondo, ferito da un breve squarcio di profondità.

Nel nome di Alessandro un gruppo di amici ha avviato il progetto «Into the Whites», una raccolta fondi per promuovere obiettivi in linea con lo spirito un  po’ selvaggio di Sandrino che è stata sostenuta anche da tanti colleghi e colleghe dell’Università dell’Insubria. Una parte del ricavato dalla vendita delle prime magliette è stato donato al Corpo di soccorso alpino e speleologico di Varese, di cui Whites era volontario, come contributo per la pubblicazione del libro «Un’avventura lunga trent’anni». La parte più consistente dei fondi è stata destinata al Centro socio educativo Il Girasole di Castiglione Olona per un progetto-laboratorio sullo sviluppo dell’autonomia dal titolo «Una valigia e un biglietto, un viaggio perfetto» per ragazzi diversamente abili.

Grazie a «Into the Whites», durante l’anno 2021/2022 i partecipanti hanno lavorato alla costruzione di itinerari di viaggio per raggiungere e conoscere i Paesi limitrofi al servizio. Infatti, dopo aver scelto la meta da visitare, con la guida dell’educatrice i ragazzi hanno cercato in Internet le informazioni utili per realizzare un percorso di viaggio che permettesse poi ai ragazzi di esplorare i luoghi di interesse come dei veri e propri turisti: i ragazzi del laboratorio itinerante hanno visitato Castiglione Olona, Tradate, Saronno, Varese e Torino.

Di Whites resta viva, nel cuore di chi lo ha conosciuto e apprezzato, una piccola e bellissima poesia: «Lo scorrere e il cantar del fiume sotto casa rende tutte queste semplici sensazioni, infinite, melodiche e secondo me un tantino vere rispetto alla frenesia e all’apparenza che la nostra vita quotidiana ci propone! Alegher».

 

 

 

 

 

 

 

 

Ultima modifica: Martedì, 11 Luglio, 2023 - 18:11